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Avellino, baby gang in azione: insultano l’autista ed aprono le porte del bus in corsa

Tre quindicenni ed un diciottenne hanno ingiuriato ed insultato l’autista donna dell’autobus, tirando poi continuamente il freno d’emergenza ed aprendo le porte della vettura in corsa. Alla fine sono intervenuti i carabinieri che li hanno deferiti per ingiurie ed interruzione del pubblico servizio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un altro riprovevole episodio da parte di una baby gang: stavolta però non sul territorio napoletano, ma alle sue porte. Il teatro, infatti, è stata la cittadina di Mugnano del Cardinale, comune della provincia di Avellino contiguo a quello di Baiano, che ne delimita appunto il confine. Non cambiano invece i protagonisti, tutti minorenni, e completamente sprezzanti di ogni regola.

Il gruppo si trovava a bordo di un autobus di linea che collega proprio i due capoluoghi irpino e partenopeo, quando all'altezza di Mugnano del Cardinale, lungo la strada statale 7 bis, sono avvenuti diversi episodi che hanno costretto le volanti del 112 ad intervenire. I giovani, infatti, hanno iniziato prima ad insultare l'autista, con cori beceri in quanto donna, e poi ingiuriandola dopo che la stessa li aveva invitati a smettere. Non paghi, anzi quasi motivati ancora di più dai rimproveri, i giovani hanno iniziato a "giocherellare" con il sistema di emergenza per l'apertura delle porte, costringendola a frenare continuamente la sua corsa, causando anche disagi al traffico e ritardi alla corsa stessa.

Alla fine, dopo diverse volte che la banda aveva azionato il freno d'emergenza costringendo l'autista a fermarsi di continuo, la donna ha alla fine deciso di chiamare il 112: l'intervento della pattuglia dei carabinieri, che ha fatto scendere i ragazzi, ha permesso finalmente la circolazione normale dell'autobus. Per i quattro, tre quindicenni ed un diciottenne, tutti di Baiano e che non sarebbero nuovi a questi "comportamenti", sono scattati i deferimenti in stato di libertà: per loro, i reati di ingiurie ed interruzione del pubblico servizio. Il tutto, tra l'altro, a neanche ventiquattro ore dalle "misure straordinarie" preannunciate dal ministro Marco Minniti nella riunione tenuta in Prefettura a Napoli.

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