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Avellino, maxi-truffa alla Q8: quattro arresti, carte intestate agli immigrati

I quattro avevano “sottratto” ben 110mila ad un distributore di benzina del capoluogo irpino, dove lavorava uno dei quattro arrestati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Quattro avellinesi sono stati denunciati con l'accusa di ricettazione e truffa: avrebbero infatti estorto 110mila euro ai danni di una pompa di benzina di proprietà della Q8 nel capoluogo irpino. La scoperta della truffa da parte del titolare del distributore, che si è accorto dell'ammanco durante un resoconto fornito proprio alla società petrolifera kuwaitiana.

Stando a quanto ricostruito dalle Forze dell'Ordine, la truffa consisteva nel ricaricare carte prepagate (di norma regalate agli utenti) senza registrare né le schede stesse né il denaro ricaricato: le schede sarebbero state poi intestate a degli immigrati per evitare che si potesse risalire ai veri utilizzatori delle schede. Uno degli uomini arrestati, un 53enne avellinese, lavorava proprio presso il distributore: ed il proprietario era riuscito a scoprire che il disavanzo "nasceva" proprio durante i suoi turni: i complici dell'uomo, un 31enne, un 28enne e un 72enne, tutti già noti alle forze dell'ordine come lo stesso 53enne, avrebbero poi ricaricato le schede con cifre tra i cento e i duecento euro l'una, dopo aver versato un anticipo in contanti al complice. Le carte prepagate, però, venivano riutilizzate per altri rifornimenti di benzina.

Il 53enne, incastrato così dai poliziotti, ha confessato di essere stato l'ideatore della truffa: dopo le perquisizioni di rito nelle abitazioni dei quattro, sono state rinvenute le 46 tessere della Q8 interessate, oltre a diversi punti per la riscossione premi e denaro contante per una somma complessiva di 1.050 euro.

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