Avellino: trovata morta Giuditta Perna
Il corpo senza vita di Giuditta Perna, la 27enne studentessa universitaria scomparsa da mercoledì della scorsa settimana, è stato individuato stamattina dopo le 11 sul greto del fiume Ofanto, tra i comuni irpini di Aquilonia e Monteverde. Il cadavere della ventisettenne è stato recuperato dai Vigili del Fuoco e trasferito all'ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino). A fare il ritrovamento è stata una pattuglia dei Carabinieri che stava perlustrando il greto del fiume Ofanto, nel territorio del comune irpino di Aquilonia, a circa un chilometro dalla strada in cui venne trovata parcheggiata la sua auto.
I militari hanno notato un indumento di colore rosso che spuntava dall'acqua, profonda, proprio in quel punto, non più di mezzo metro. Dopo aver rimosso rami e detriti hanno scoperto il corpo. La ragazza era vestita con gli stessi indumenti che indossava il giorno della scomparsa. La zona era stata più volte perlustrata nei giorni scorsi ma senza esito. Per ora non si avanzano ipotesi sulle cause della morte, in attesa degli accertamenti medico-legali. Giuditta, studentessa universitaria a Perugia, era originaria di Calitri (Avellino) ma la sua famiglia risiedeva a Ruvo del Monte (Potenza).
Le indagini per risalire alle cause che hanno determinato la morte della giovane sono coordinate dal pm di Avellino, Adriano Del Bene, che nei giorni scorsi aveva acquisito il computer che la ragazza utilizzava alla ricerca di elementi utili a ricostruire il caso. Giuditta aveva lasciato la sua auto aperta, con all'interno la sua borsa e i documenti, ma non il telefonino che dal giorno della scomparsa risultava spento. Ieri sera a Calitri, dove la giovane laureanda in economia aziendale a Perugia tornava dopo gli impegni universitari, i cittadini avevano dato vita ad una affollata fiaccolata per sollecitare le autorità a non interrompere le ricerche.
Le ultime ore di vita di Giuditta Perna: l'auto a un km dal corpo
Inizialmente le ricerche intraprese dalla squadre di soccorso inviate sul posto e dai tanti volontari giunti da ogni parte per cercare la ragazza non avevano dato alcun riscontro. Carabinieri e Vigili del Fuoco, dal giorno successivo alla scomparsa, denunciata dai genitori che vivono a Ruvo del Monte (Potenza) per giorni hanno setacciato palmo a palmo gli argini del fiume e la zona circostante per poi estendere le ricerche anche alle vicine zone di montagna. La profondità dell'acqua e la quantità di detriti avevano indotto a credere che il corpo della ragazza non potesse trovarsi nel fiume e avevano alimentato le speranze che la giovane studentessa fosse ancora viva. I genitori avevano quindi diffuso una descrizione dei tratti di Giuditta e degli abiti che indossava quando, lo scorso mercoledì, si è allontanata da casa per raggiungere il medico a Calitri per un principio di influenza. Gli inquirenti hanno eseguito tutti i rilievi utili a chiarire le circostanze in cui la giovane ha persone la vita. Si è gettata di sua volontà nel fiume? Era sola? Per ora non ci sono elementi per che consentano di dare in questa risposte a questa domanda. Unico indizio per ricostruire le ultime ore di vita della studentessa, l'auto, una Fiat Grande Punto, ritrovata parcheggiata in località Pietra dell'Oglio, a poche decine di metri dal ponte del fiume Ofanto.