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Baby gang prende in ostaggio un vagone della metro

Tre minorenni hanno messo terrorizzato i passeggeri di un convoglio della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Una volta saliti a bordo i tre hanno cominciato a molestare i passeggeri e hanno dato fuoco alla barba di un uomo. Sono stati fermati dagli agenti della polizia di Chiaiano.
A cura di Angela Marino
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Un baby gang ha tenuto in scacco un'intero vagone della Linea 1 della metropolitana proveniente da Giugliano. L'incubo è finito quando sono intervenuti, alla prima fermata utile, gli agenti di polizia del commissariato di Chiaiano, allertati da diverse telefonate che denunciavano episodi di violenza in corso nel treno diretto al centro storico di Napoli. Tre ragazzini, due di diciassette e uno di tredici anni, saliti a bordo del convoglio, hanno cominciato a minacciare e insultare i passeggeri. Una situazione che avrebbe potuto degenerare se i tre non fossero stati fermati e che ha terrorizzato i pendolari della linea, disarmati di fronte alla violenza dei tre delinquenti dei quali uno, brandiva un coltello.

Era proprio il più giovane, un ragazzino tredicenne, a stringere il coltellino. Il ragazzo ha sfilato il portafogli dalla borsa di una donna, per poi gettarglielo quasi subito in faccia, una volta accortosi che non conteneva denaro. Dopo aver molestato gli altri passeggeri, l'adolescente ha cominciato a infastidire un uomo, pretendendo di farsi consegnare l'ombrello che aveva con sé. Alle proteste del malcapitato, il giovane ha reagito urlandogli contro e scaraventandolo contro le pareti del convoglio. Bloccatolo, ha tentato di incendiargli la barba con un accendino. Fortunatamente l'uomo non ha riportato ustioni, né lesioni. Dopo ripetute chiamate al 113, infine, alla stazione di Chiaiano, non appena il treno si è fermato per far scendere i passeggeri, gli agenti sono intervenuti per bloccare i tre violenti. I ragazzi più grandi, entrambi diciassettenni, sono stati denunciati in stato di libertà e poi riaffidati ai genitori. Il tredicenne è stato riaccompagnato a casa per l'affidamento alla mamma, pregiudicata, che lo attendeva nel suo appartamento agli arresti domiciliari.

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