Banda di borseggiatori sgominata a Pompei: 7 arresti e 70 colpi accertati
Settanta "colpi" accertati e sette arresti. Sono i numeri dell'operazione dei carabinieri della compagnia di Torre Annunziata grazie alla quale è stata sgominata una banda di borseggiatori, che operava principalmente a Pompei, in provincia di Napoli. Due le persone finite in carcere, una 27enne e una 38enne: altre due donne facenti parte della banda sono finite ai domiciliari assieme a due uomini, un 34enne e una 36enne, mentre per la quinta donna del gruppo il giudice per le indagini preliminari ha disposto l'obbligo di dimora. Per tutti le accuse sono di furto aggravato e utilizzo indebito di carte di credito o di pagamento.
Ecco come agiva la banda
Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Pompei tra dicembre 2015 e giugno 2016. Il modus operandi della banda era sempre lo stesso: i due uomini accompagnavano le donne in un centro commerciale di Pompei o nelle zona limitrofe, dove è stata compiuta la maggior parte dei colpi. Le donne si avvicinavano alle vittime, per lo più signore intente ad acquisti o alla scelta di merci, frugavano nelle loro borse delle e sottraevano i portafogli senza che nessuno se ne accorgesse, se non diversi minuti dopo il furto. Le ladre operavano con straordinaria velocità: in pochi minuti, nel corso di ogni "tappa", riuscivano a sottrarre alle malcapitate vittime una pluralità di portafogli, passando poi rapidamente in rassegna la refurtiva. Cercavano carte di credito e carte prepagate, di cui poi provavano a individuare i relativi pin su bigliettini che, spesso, le vittime custodivano nei portafogli. Quindi utilizzavano le carte per prelievi o, nel caso di carte di credito, transazioni. Tutti i componenti della banda, risultati avere precedenti specifici, utilizzavano un linguaggio in codice, che è stato successivamente decifrato nel corso dell’indagine: i portafogli ad esempio era indicato come "Pisciò". Sono circa 70 i furti con destrezza e prelievi fraudolenti accertati, commessi dai membri della banda in tutta la Campania. Il borseggio era l'attività stabile a cui gli indagati si dedicavano, ricavandone notevoli guadagni.