Benevento, ancora a caccia di tracce per scoprire la verità sulla morte di Maria
Non sono bastati interrogatori su interrogatori e rilievi scientifici. Ora ci si affida anche al fiuto, letteralmente, dei cani molecolari, ovvero degli animali addestrati a individuare tracce anche a distanza di giorni, per tentare di individuare elementi utili sulla morte della piccola Maria Ungureanu, la bimba di 9 anni anni trovata morta in una piscina di una sala ricevimenti il 19 giugno scorso a San Salvatore Telesino (Benevento).
Maria potrebbe essere stata uccisa non da una sola persona; e in questi giorni di indagini non sono ancora emersi elementi certi tranne le accuse a carico di Daniel Ciocan, l'operaio romeno 21enne unico indagato per violenza sessuale e l'omicidio della bimba.
I cani, provenienti dal Nucleo cinofili dei carabinieri di Firenze, aiuteranno gli investigatori impegnati a ricostruire esattamente la dinamica di quanto accaduto. Le unità cinofile stanno setacciando e fiutando la zona e aree limitrofe alla ricerca di eventuali tracce della bimba a riscontro di tutto il materiale probatorio, costituito da reperti tecnici e numerose testimonianze, raccolto in questi giorni di indagini incessanti dai vari reparti speciali dell'Arma.