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Benevento, Carrefour dona 60mila euro di prodotti alle famiglie alluvionate

Prodotti alimentari, olio, pasta, acqua ma anche saponi e detersivi: è il carico da 60mila euro arrivato alla diocesi Caritas di Benevento e destinato alle famiglie rimaste senza casa dopo l’alluvione del 15 ottobre. La Fondazione del gruppo di supermercati Carrefour ha voluto così dare un contributo concreto alla ripresa del territorio.
A cura di Angela Marino
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Dopo una tragedia come quella che ha investito i territori del Sannio, devastati dall'alluvione dello scorso 15 ottobre, per sopravvivere e ricominciare serve davvero tutto: generi alimentari, elettrodomestici, coperte. Per questo la sede locale della Caritas sta raccogliendo aiuti da tutta la regione e dal territorio nazionale. Tra questi, ha commosso e stupito i volontari la cospicua donazione del gruppo Carrefour che ha deciso di donare alle popolazioni alluvionate bene 60mila euro di prodotti alimentari. Olio, pomodori, pasta, acqua, saponi sono stati consegnati venerdì scorso a Benevento. La Fondazione Carrefour ha voluto così dare un contributo concreto per la ripresa dei territori colpiti dall'evento naturale.

La campagna "Fuori dal fango" della Caritas di Benevento

A raccogliere gli aiuti e coordinare le operazioni di consegna la diocesi della Caritas di Benevento, fautrice della campana #Fuoridalfango, che, con tanto di hashtag si propone di incentivare l'invio di beni di prima necessità per le famiglie che hanno visto semidistrutte le proprie case o devastare le proprie aziende. I prodotti giunti da diverse parti verranno utilizzati per i kit che ogni giorno vengono distribuiti alle famiglie rimaste senza tetto. Si parla di centinaia di persone residenti tra Solopaca, San Giorgio La Molara, Dugenta e altri territori sepolti dal fango. Intanto, mentre le famiglie lottano per la sopravvivenza, le aziende agricole e i gli stabilimenti industriali sia danno da fare per ripartire: è il caso del pastificio Rummo, storico marchio sannita, che in questi giorni sta terminando i lavori all'interno dello stabilimento e si accinge a riprendere la produzione. Più drammatica la ripresa per le attività agricole che hanno visto devastato e resto sterile il territorio dall'ondata di fango. Alcuni agricoltori non potranno riprendere la coltivazione prima di due anni.

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