Benevento, chi è Daniel Ciocan, l’uomo indagato per lo stupro e l’omicidio della piccola Maria
Ventun anni, operaio che svolge lavori saltuari nel Beneventano, dove, nonostante le origini rumene vive da tempo. Parla un italiano stentato, forse frutto della difficoltà ad adattarsi a una lingua diversa da quella della sua terra. È dimesso, gentile, è – secondo il parroco e quanti lo hanno conosciuto nella piccola comunità di San Salvatore Telesino – una persona tranquilla. Eppure Daniel Petru Ciocan è indagato per un delitto efferato: l'omicidio di Maria Ungureanu, 10 anni, trovata priva di vita, nuda nella piscina di un ristorante del paese sannita. Un delitto che ha sconvolto la comunità di 4000 anime a nord di Benevento. All'orrore della morte della piccola, trovata riversa nell'acqua di una piscina, dove era finita chi sa come e chi sa per mano di chi, si aggiunge quello di una terribile scoperta: era stata violentata.
Ma cosa c'entra Ciocan con la morte di Maria? Perché gli investigatori arrivano dritti a lui? In che modo era legato alla piccola? Dapprima il giovane viene descritto come amico di famiglia, intimo dei coniugi Ungureanu, tanto che un contatto con la bambina appare nel novero della normalità Ma sarà proprio la madre di Maria a smentire una tale vicinanza: "Era amico di mio marito, non di mia figlia" dice perentoria alle telecamere di Chi l'ha visto. È tra i primi ad essere raggiunto dagli inquirenti perché è stato l'ultimo a vedere la piccola in vita. Secondo quanto riferisce, la sera del 19 giugno, la bimba avrebbe bussato alla sua porta chiedendogli di poter stare con lui perché un'amichetta la infastidiva. Daniel, secondo il suo racconto, esce di casa e la prende con sé per andare a Telese dove lo aspetta sua sorella.
"Cosa abbiamo fatto in macchina? Le ho fatto ascoltare la musica che le piaceva, non abbiamo fatto altro, poi siamo tornati indietro, la strada era interrotta". Quattro ore dopo Maria viene trovata annegata nella piscina di un ristorante chiuso, i vestiti perfettamente ripiegati su una sedia a bordo piscina. Daniel è l'unico indagato per violenza sessuale e omicidio per la morte di Maria, ma non è stato incriminato. Ha confessato al suo avvocato di temere un arresto ingiusto. Si professa innocente. Un'innocenza a cui i genitori di Maria non credono: "Perché non mi ha chiamato per dirmi che Maria era con lui?" Si domanda Mario, il papà della bimba. "Qual è la prima cosa che fai quando incontri una bimba da sola: chiami i genitori". Osserva con la giovane madre, secondo la quale l'uomo nasconde qualcosa di molto grave, di "gravissimo" riguardo a questa tragica storia. Un'osservazione quanto mai appropriata, soprattutto se, come afferma il 21enne, non c'erano rapporti tra lui e la piccola: "Non la frequentavo, se la incontravo per strada la salutavo, ma non ho mai passato del tempo con lei". Resta, infine, un'ultima domanda: perché la bimba ha bussato alla porta di uomo che conosceva a stento, chiedendogli protezione?