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Benevento si rimbocca subito le maniche: ecco gli ‘angeli del fango’

Una notte di maltempo mette in ginocchio Benevento, ma poche ore dopo il nubifragio la gente si ‘arma’ di pale e rastrelli per ripulire la propria città.
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Benevento a nemmeno ventiquattr'ore dalla disastrosa ‘bomba d'acqua' che ha messo in ginocchio una vasta zona della Campania, si rimbocca le maniche e senza perderere nemmeno una preziosa ora, spuntano dalle strade, dai negozi, dai palazzi persone con pale e rastrelli pronte a spalare fango, a disostruire i tombini chiusi, a rimuovere acqua e detriti dai negozi, invasi dal terreno defluito a causa dell'esondazione del fiume Calore che ha causato due vittime nella notte tra il 14 e il 15 ottobre.

Sono immagini che ricordano molto da vicino quelle di Genova, dove esattamente un anno fa (proprio a metà ottobre 2014) frane, esondazioni e nubifragi misero in ginocchio la città e subito dopo la calamità i genovesi si misero al lavoro, al pari dei beneventani, oggi, per ripulire dal fango la loro città.

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