Benzina e gasolio allungati con olio e zolfo, sequestrati 181mila litri di carburante
I finanzieri li avevano colti sul fatto, mentre versavano olio lubrificante e altri prodotti nelle cisterne interrate. Era il trucco che usavano per aumentare a dismisura il volume della benzina, che però diventava un mix spaccamotore con varie sostanze e concentrazioni di zolfo di parecchio superiori ai limiti consentiti, che avrebbe provocato seri danni alle automobili. I guadagni erano così massimizzati: ottenevano centinaia e centinaia di litri "fantasma", che non erano registrati da nessuna parte e che quindi potevano essere venduti intascando sia il prezzo sia le accise.
A essere colti in flagrante, due dipendenti di una società di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, che opera nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti petroliferi; il controllo risale allo scorso novembre, mentre le Fiamme Gialle di Salerno erano impegnate in una serie di ispezioni per contrastare il fenomeno delle truffe sui carburanti e della benzina adulterata venduta sia all'ingrosso sia al dettaglio. Durante le verifiche i finanzieri si erano accorti che, per non lasciare traccia della truffa, il sistema di videosorveglianza interno veniva disattivato: in questo modo non venivano registrate immagini dei serbatoi della benzina senza piombo e del gasolio durante le operazioni di travaso.
Il carburante contenuto nei serbatoi interrati era stato sottoposto a sequestro probatorio per essere analizzato e i successivi accertamenti tecnici sui campioni, eseguiti nei laboratori specializzati dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno confermato la miscelazione illecita, facendo scattare la conversione in sequestro preventivo. Sotto sequestro sono così finiti 181mila litri di carburante adulterato e un autoarticolato che veniva utilizzato dalla società.
