Pasticcio Bike sharing Napoli: ministero e Comune hanno bloccato tutto
Luigi De Magistris aveva promesso che sarebbero tornate presto in strada. E invece il bike sharing napoletano, partito nel 2012, è fermo e le biciclette sono tristemente chiuse in deposito. Avviato dall'associazione Cleanap, il servizio Bike Sharing Napoli 7 mesi fa si è fermato dopo la conclusione della sperimentazione, finanziata dal Miur, il ministero dell'Università e Ricerca (bando "Smart Cities and Communities and Social Innovation" coi Pon Ricerca e Competitività 2007-2013, cofinanziato con risorse del Fesr per le Regioni della Convergenza). Il Comune aveva annunciato in pompa magna di aver «rilevato» il servizio e affidato all'Anm, l'azienda di mobilità cittadina. E invece nulla di fatto. «Quali sono le ragioni? – si chiede Cleanap in una nota – Questioni amministrative? Lungaggini burocratiche? Volontà politiche sottese? Ai posteri l’ardua sentenza. Sta di fatto che il progetto è fermo dall’1 ottobre 2015: non pedaliamo da troppo tempo, le stazioni restano inutilizzate e il rischio che corriamo tutti è che il progetto non abbia futuro facendo perdere così un’opportunità alla città di Napoli. Questa situazione, purtroppo, è generalizzata e vale per tutti i progetti del nostro stesso bando (parliamo di oltre 50 realtà under 30 in tutto il Sud). Eppure obiettivo del bando era fare in modo che le sperimentazioni realizzate venissero acquisite dalle pubbliche amministrazioni per diventare buone pratiche a vantaggio della collettività».
Di qui la decisione, dopo mesi di attesa e di silenzio di pungolare ministero e Comune per la riattivazione dell'esperienza di bike sharing cittadino. Gli stalli ci sono, le infrastrutture telematiche pure (app su smartphone e pannelli digitali). Anche le bici ci sono. Dunque, perché non funziona più?
