Bimba morta a Nocera, il padre si difende: “Jolanda si era ustionata con un fornelletto”
Jolanda non sarebbe stata maltrattata e le ustioni che i medici avevano riscontrato sul suo corpo sarebbero state la conseguenza di un incidente in casa, si sarebbe scottata con un fornelletto. Si è difeso così Giuseppe Passariello, padre della bambina morta sabato scorso, indagato per omicidio insieme alla moglie e che è stato sottoposto a fermo il 23 giugno perché secondo gli investigatori della Squadra Mobile stava cercando di scappare.
Il 37enne, originario di Pagani, interrogato dal gip ha respinto tutte le accuse, fornendo la sua versione di quello che sarebbe successo la notte di sabato scorso nella loro abitazione di Sant'Egidio del Monte Albino (Salerno), prima che Jolanda, otto mesi, arrivasse in ospedale in ambulanza già morta. Passariello ha detto che quella sera, quando era andato a dormire, la figlia stava bene. E che era stato svegliato poco dopo dalla moglie, che gli aveva detto che la bambina non respirava. Nel suo racconto ci sarebbero però delle lacune nella ricostruzione.
Alle domande sui lividi e sulle ferite che i medici avevano trovato sul corpo della piccola, l'uomo ha risposto che in casa lui si occupava del figlio maschio, di qualche anno più grande, mentre alla piccola badava la moglie, Imma Monti. Le lesioni su mani e piedi, ha detto, sarebbero ferite causate da un incidente domestico con un fornello; il gonfiore, che lui avrebbe provato ad attenuare con del ghiaccio, sarebbe stato invece causato da un'afta.
Passariello resta in carcere: dopo l'interrogatorio il gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Luigi Levita, ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare. Entro i prossimi 60 giorni arriveranno gli esiti dell'autopsia, svolta dai medici legali Giuseppe Consalvo e Rosanna Di Concilio. Dagli accertamenti iniziali emergerebbe che la piccola non presentava fratture né danni agli organi interni e che le ecchimosi non sarebbero legate ai motivi del decesso.