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Bimbo morto al ristorante per allergia, cameriera condannata per omicidio colposo

È stata condannata a due anni per omicidio colposo la cameriera responsabile di sala che, nell’ottobre 2015, era al lavoro quando una reazione allergica uccise il turista inglese Whaid Cameron, di 7 anni; il piccolo era stato stroncato da un piatto di pasta preparato usando del latte. Nel processo era imputato anche il cuoco, che è stato assolto.
A cura di Nico Falco
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Dalla pagina Facebook Cameron Wahid Allergy Awareness
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È stata condannata a due anni per omicidio colposo Ester Di Lascio, la cameriera responsabile di sala che era al lavoro in un ristorante di Scala, in Costiera Amalfitana, quando una reazione allergica causò la morte del piccolo Wahid Cameron, ucciso da un piatto di scialatielli. Per quell'episodio erano finiti sotto processo la donna e lo chef del ristorante, Luigi Cioffi, che è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. La tragedia risale all'ottobre 2015. Il ragazzino, sette anni, allergico al latte e ai derivati, era a pranzo con la famiglia nel ristorante La Margherita. Aveva mangiato un piatto di scialatielli che erano stati confezionati usando anche del latte. Si era sentito male poco dopo ed era deceduto in seguito alla reazione allergica.

Prima dell'estate, durante la requisitoria, il pm Elena Cosentino aveva chiesto la condanna per entrambi gli imputati, ma il giudice monocratico Caiazzo del Tribunale di Salerno ha deciso di assolvere il cuoco, difeso dagli avvocati Stefania Forlani e Marcello Giani, e condannare soltanto la cameriera, difesa dall'avvocato Marcello Giani). Per conoscere il ragionamento dietro la sentenza si dovrà attendere le motivazioni.

Durante il dibattimento non è stato provato che il cuoco fosse a conoscenza delle allergie del ragazzino, e che invece l'uomo si fosse limitato a preparare il piatto come da comanda; l'unica istruzione arrivata dalla sala sarebbe stata quella di non aggiungere il formaggio, ma senza ulteriori informazioni relative ad allergie. Inoltre, gli avvocati di Cioffi avevano sostenuto che per il loro assistito era venuta meno la colpa specifica in quanto il cuoco aveva assolto agli obblighi di formazione del personale e perché nel ristorante, come da legge, era presente il registro degli allergeni.

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