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Blitz a casa del nipote del capoclan Raffaele Amato: c’erano 75mila euro, Rolex e appunti

I carabinieri sono piombati per un controllo nell’abitazione dove vivono un 25enne e una 23enne, a Varcaturo, frazione di Giugliano in Campania, provincia di Napoli. Lui è il nipote del capoclan della camorra Raffaele Amato. In casa aveva 75mila euro in contanti, 4 Rolex e degli appunti che sembrano essere una sorta di contabilità.
A cura di Nico Falco
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Quella casa ricordava una camera del tesoro, di quelle che si vedono nei film di pirati: mazzette di soldi e gioielli infilati in qualsiasi posto potesse diventare un nascondiglio, seppur precario che fosse. I carabinieri li hanno trovati ovunque: nelle tasche dei giubbotti, nei comodini, nell'armadio, anche nel vassoio per la carta della stampante del pc. E, sulla provenienza, scena muta. La scoperta, con relativo sequestro, è dei carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli e della stazione di Varcaturo, col supporto del nucleo Cinofili dei carabinieri, che hanno effettuato una perquisizione nella casa dove vive una coppia. Lei 23 anni, lui 25 anni e con una parentela “importante”: è il nipote di Raffaele Amato, capoclan di camorra dei cosiddetti Scissionisti di Secondigliano, e figlio di un 47enne ritenuto elemento di spicco della cosca criminale.

Nell'appartamento di Varcaturo, oltre al tesoro di preziosi e denaro per svariate decine di migliaia di euro, i militari hanno trovato anche degli appunti. Fogli scritti a mano, scarabocchiati, con nomi e cifre, che avevano tutta l'aria di essere una contabilità.

Sotto sequestro sono finiti 75.545 euro in contanti. Recuperati anche 4 Rolex, su cui sono in corso ulteriori accertamenti: si dovrà stabilire se si tratta di originali, e in questo caso se di provenienza illecita, o se sono soltanto riproduzioni contraffatte, comprate sul mercato illegale. Sotto chiave, per approfondimenti, anche due computer e gli appunti, che forse potrebbero celare la chiave per capire da dove arrivano quei soldi. La posizione dei due giovani, che non hanno potuto dimostrare la legittimità del possesso, è al vaglio dell'Autorità Giudiziaria.

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