Blitz a Napoli, scoperti otto container con moto rubate in partenza per l’Africa
Otto container pieni di motociclette e scooter rubati pronti ad essere spediti in Africa. I carabinieri li hanno scoperti nel corso di una perquisizione in un deposito di spedizioni internazionali nella periferia est di Napoli, nell'ambito di una indagine sulle moto usate per commettere omicidi. Sei cittadini del Ghana, sorpresi nel magazzino durante il blitz dei militari, sono stati arrestati e dovranno rispondere dell'accusa di ricettazione. Si tratta di Yaw Wadja, 36enne; Akim Amadu Abdul, 29enne; Kese Kwabena, 30enne; Isaac Osei, 40enne; Yoboha K. Tony, 31enne; Godfred Agyemang, 41enne, tutti ritenuti responsabili di ricettazione.
Nei container sono state trovate motociclette di tutte le marche, BMW, Honda, Ducati, Suzuki e scooter anch'essi delle case più note, per un valore stimato in circa un milione di euro. I carabinieri stavano investigando originariamente in merito ai mezzi usati dai malviventi per commettere gravi delitti in città. Stando alle indagini dei militari, motociclette e scooter sarebbero stati rubati prevalentemente in Campania e nel Lazio. Per questo i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno aperto un filone investigativo sugli ambienti criminali dediti all’approvvigionamento e al riciclaggio di veicoli, in modo da far luce sul fenomeno, cercare connivenze o collegamenti e, comunque, limitare la possibilità di manovra dei gruppi malavitosi. Molti veicoli pronti per la marcia erano avvolti con dei cellophane protettivi, altri smontati e messi dentro casse, altri ancora smontati in parte e avvolti con coperte, tutto sistemato nei container riempiti fino all’orlo. Dalle immediate verifiche sono risultati veicoli provenienti da furti o rapine commessi prevalentemente in Campania e nel Lazio. I mezzi recuperati sono stati catalogati e sequestrati. Su ognuno saranno eseguiti accertamenti tecnici dalla Sezione Investigazioni Scientifiche di Napoli, alla ricerca di impronte o elementi di sorta utili a ricostruire la presunta fitta rete di complicità, dopodiché torneranno ai legittimi proprietari.