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Blitz al campo Rom in via Galileo Ferraris, scoperta maxi-discarica

Il campo occupato illecitamente dai nomadi è stato sgomberato e sottoposto a sequestro per la presenza di enormi accumuli di rifiuti speciali, stipati in un’area di 30mila metri quadri sottoposta a discarica.
A cura di Angela Marino
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Una maxi-discarica contenente rifiuti di ogni genere in mezzo a case abusive, tirate su con materiali di fortuna dagli occupanti del campo. Questo lo scenario che si presentava nell'accampamento abusivo sgomberato nell'area est di Napoli. Nell’ambito delle operazioni di controllo finalizzate al monitoraggio degli insediamenti rom, infatti, nonché alla repressione degli illeciti posti in essere, gli agenti della Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e della Unità Operativa Tutela Ambientale, sono intervenuti nella zona industriale di Poggioreale e hanno accertato che, all’interno di un’area di circa 98.000 mq sita in via Galileo Ferraris, di proprietà di una società milanese, vi era la presenza di un insediamento di etnia rom. Nelle circostanze si è accertato che la popolazione rumena ivi insediata aveva realizzato senza alcuna autorizzazione 140 manufatti di cui, 128 in legno e 12 in mattoni in lapil-cemento. Tutti i manufatti erano stati adibiti ad uso residenziale per singolo nucleo familiare, tranne uno di quelli in muratura che era stato adibito a locale ad uso ricreativo e spaccio di generi alimentari. All’atto del controllo sono stati identificati gli occupanti e sottoposti a sequestro penale con relativa denuncia alla Procura della Repubblica per violazione delle norme in materia edilizia e per occupazione abusiva di terreno. Metà dell’area, pavimentata in cemento e asfalto pre-esistente, era stata occupata dai manufatti abusivi, mentre l’altra parte.

Circa 30mila metri quadri dell'area, erano adibiti a discarica ed invasi da un accumulo di rifiuti misti speciali e non, anche pericolosi, tra i quali sono stati identificati: ingombranti, legno, ferro, arredi, plastica, materassi, pellami, sacchi contenenti scarti tessili, numerosi pneumatici fuori uso, elettrodomestici e componenti elettronici, materiale di risulta, componenti e lamiere di veicoli, guaine di cavi elettrici, amianto e guaine bituminose, pannelli di varie tipologie di materiali, elettrodomestici e materiali di vario genere. Nell’ambito dell’operazione gli agenti hanno sorpreso alcuni soggetti intenti allo smontaggio di parti metalliche ed elettroniche dai rifiuti sopra elencati. L'area è stata quindi sottoposta a sequestro.
Le indagini, ancora in corso, fanno presumere che l’accumulo di rifiuti sia frutto dell’attività illecita operata dai nomadi di etnia rom i quali, per edificare e mantenere le proprie dimore, provvedono al recupero di materiali, in parte anche pericolosi, al fine di trarne proventi economici illeciti tratti dalla vendita di ferro, rame e altri materiali sui cui fare lucro.

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