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Covid 19

Perché contare i morti e i contagiati Covid-19 nella sola Napoli è sbagliato

Perché sui contagiati da Covid-19 esiste perfino un bollettino solo di Napoli città? Che senso ha una pandemia, un processo globale, contato casa per casa? E che differenza fa se un contagiato è a Melito o a Scampia? A Barra o a Portici? E se si contagia a Bagnoli, a Fuorigrotta o a Pozzuoli è differente?
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Da qualche tempo il Comune di Napoli, usando i dati forniti dall'Azienda sanitaria Locale Napoli 1 centro guidata da Ciro Verdoliva sta facendo una operazione non giusta sui contagiati da Covid-19, pubblicando sui social un resoconto giornalieri per la sola città di Napoli con i risultati dei positivi al virus, i guariti (cioè coloro che risultano negativi in due test consecutivi) , i ricoverati in ospedale, quelli in terapia intensiva e morti.

Capiamoci: il Nuovo coronavirus SARS-CoV-2, temibile virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro, protagonista di una pandemia proclamata dall'Oms, organizzazione mondiale Sanità, non può e non deve essere trattato come una questione cittadina o peggio ancora di quartiere. La Protezione Civile nazionale ogni giorno emette un bollettino, la Regione Campania ne emette 2 o 3 al dì. Ora anche il Comune? E che senso ha sapere all'interno di un dramma globale, mondiale,  la presunta situazione della singola città? Forse qualcuno vuole giocarsi il rassicurante titolo dei «contagiati zero»? Ma ha senso?

E che differenza fa se un contagiato è a Melito o a Scampia che è di fronte? A Barra o a Portici? Ditemi, di grazia,  se un povero cristo si contagia a Bagnoli, a Cavalleggeri,  Fuorigrotta o a Pozzuoli è differente? E poi quando è ‘zero'? Oggi? Ieri? A che ora? E zero cosa, zero asintomatici? Zero sintomatici? Zero ospedalizzati, zero in terapia intensiva, zero col casco? Non è una statistica anagrafica, non è l'ufficio Stato civile del Comune di Napoli. Forse qualcuno dovrebbe rendersene conto.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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