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Boscotrecase, Vesuvio usato come pattumiera: scoperte diverse discariche abusive

La scoperta durante il clean-up di stamattina, sul lato del Vesuvio di Boscotrecase: diverse mini-discariche piene di rifiuti, anche speciali. Tra questi, copertoni e perfino frigoriferi, oltre a bidoni di latta abbandonati nel terreno. L’ennesimo scempio di un’area che dovrebbe essere protetta e tutelata e che invece viene trasformata da gente senza scrupoli in discariche a cielo aperto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Alcuni dei rifiuti abbandonati senza ritegno sul Vesuvio, lato Boscotrecase. [Foto da Facebook @Let's Do It! Italy]
Alcuni dei rifiuti abbandonati senza ritegno sul Vesuvio, lato Boscotrecase. [Foto da Facebook @Let's Do It! Italy]

Tante piccole discariche a cielo aperte. Il Vesuvio trasformato, in pratica, in una enorme discarica, con diverse zone nelle quali vengono sversati rifiuti di ogni tipo, anche del tipo "speciali", ovvero quelli che necessitano di particolari trattamenti per essere smaltiti senza pericolo per la salute. Ed invece, dopo i maxi-incendi della scorsa estate, il Vesuvio è stato di nuovo vituperato e maltrattato da chi continua a non capire che la sua bellezza dovrebbe essere preservata, nonché che sulla salute di tutti (anche della propria), non si scherza.

Le immagini, drammatiche, arrivano da Let's do it Italy, che nell'azione di clean-up di stamattina sul lato di Boscotrecase del Vesuvio, ha scoperto attraverso i proprio volontari, diverse mini-discariche di rifiuti speciali, abbandonati come se niente fosse in più punti, e che rischiano di causare l'ennesimo danno ambientale in una zona che già normalmente deve fare i conti con diversi problemi. Dalle foto, tra bidoni di latta, copertoni e frigoriferi, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Rifiuti abbandonati senza neanche i sacchetti, segno che sono stati abbandonati senza il minimo ritegno da persone giunte sul posto con quest'unico obiettivo. Sul posto, oltre a Vincenzo Capasso di Let's Do It! Italy, c'erano anche Franco Matro, di Zero Waste Italy, Legambiente Campania Onlus, la Federconsumatori, ed Antonio d'Amore di Libera provinciale Napoli.

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