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Botte e minacce ad una 45enne di Marano: divieto di avvicinamento per marito e figlio

Il marito, operaio di 49 anni, ed il figlio, appena diciottenne e già noto alle forze dell’ordine, perseguitavano la donna con minacce, vessazioni e perfino lesioni: dopo aver raccolto dichiarazioni, referti medici e testimonianze, i carabinieri hanno trasmesso il tutto alla procura. E’ scattato così il divieto di avvicinamento alla donna ed ai luoghi da lei frequentati per padre e figlio nei confronti della donna, una quarantacinquenne di Marano.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Erano diventati il suo incubo personale: botte e minacce subite sia dal marito sia dal figlio, appena diciottenne, e così la quarantacinquenne di Marano  di Napoli, comune nella provincia nord del capoluogo partenopeo, è stata costretta a denunciarli entrambi lo scorso mese di maggio. E finalmente è arrivata per lei la "liberazione" da parte delle forze dell'ordine che, dopo alcune brevi indagini, hanno ricostruito la vicenda.

La donna, quarantacinque anni, era stata vittima di vessazione, minacce e perfino lesioni, tutte subite per futili motivi. I carabinieri della stazione di Marano sono riusciti, attraverso dichiarazioni, referti medici e testimonianze, a generare un quadro indiziario nei confronti del marito della donna, quarantanove anni, operaio, e nei confronti del figlio, appena diciottenne e già noto alle forze dell'ordine. Quadro indiziario che, condiviso con la Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha fatto sì che la stessa richiedesse ed ottenesse dal gip la misura cautelare nei confronti dei due soggetti, per tutelare l'incolumità della donna. Per entrambi, infatti, è scattato il divieto di avvicinamento alla donna ed ai luoghi da lei frequentati. L'incubo, insomma, sembrerebbe essere finito per la quarantacinquenne maranese.

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