Cosentiniani alle Primarie Pd a Napoli: si dimette l’assessore municipale Claudio Ferrara
Claudio Ferrara, assessore dell'Ottava Municipalità di Napoli si dimette dall'incarico. In una lettera al presidente della Municipalità Scampia, Angelo Pisani ha annunciato la decisione di rassegnare le dimissioni dall'incarico. La decisione è stata dettata, scrive, dalla volontà di "evitare strumentali speculazioni e false dicerie in danno dell'istituzione locale, dopo la incomprensibile e violenta delegittimazione di cui è stato vittima nel post Primarie Pd per mano di una regia ancora sconosciuta, che spetterà alle autorità competenti accertare al fine di valutarne la condotta".
Ferrara, candidato alle elezioni politiche del 2013 con Berlusconi e poi ritiratosi dopo l'esclusione dalla lista di Nicola Cosentino, suo referente politico, è stato ripreso dalle telecamere di Fanpage mentre si trovava davanti a uno dei seggi dove si stavano svolgendo le primarie Pd di Napoli. Nella stessa Municipalità di Scampia, ma presso un altro seggio è stato ripreso Giorgio Ariosto, candidato alle elezioni del 2011 per la VIII Municipalità del Comune di Napoli con Popolari Italia Domani partito fondato da Totò Cuffaro, ma non eletto. L'assessore – si legge in una nota – "aveva già manifestato informalmente stamane al presidente Pisani la sua intenzione di dimettersi, motivata dal rispetto nei confronti di tutti i consiglieri e dell'istituzione, ingiustamente tirata in ballo, e dalla volontà di rimanere libero e senza vincoli di colori politici".
La richiesta al vaglio del presidente Angelo Pisani
Il presidente della Municipalità Angelo Pisani sta vagliando la richiesta. "La decisione di Ferrara – dichiara Pisani – ci pare un segno di profondo rispetto per l'istituzione e come tale sarà valutata dal Consiglio. In ogni caso ben vengano su tutta la vicenda delle Primarie Pd approfondite indagini della magistratura perché, al di là di questa specifica tornata, è evidente che a Napoli il voto di scambio è da tempo una prassi illegale radicata sull'intero territorio e questa potrebbe essere l'occasione per smantellare finalmente quella macchina criminale del consenso che mina alle radici ogni forma di democrazia". "Tra l'altro – spiega Pisani – Ferrara "non vota in città perché residente in provincia e non risulta ripreso per esborso di monete o in atteggiamenti illegali". Il presidente ha chiesto ora all'assessore una relazione sull'accaduto da sottoporre al Consiglio.