Cade e si frattura una spalla: l’odissea di un 75enne negli ospedali campani
Un intervento necessario per una brutta frattura alla spalla, in Campania, può diventare un miraggio. Lo dice l'esperienza di un 75enne pensionato di Brusciano (Napoli), reduce da una caduta da una scala e da una frattura alla spalla. Un incidente che, vista l'età avanzata richiede cure tempestive per il recupero delle facoltà motorie e un intervento chirurgico specifico. Soccorso per la caduta, l'uomo ha cominciato dunque la lunga via crucis per le strutture sanitarie campane: liste di attesa chilometriche, ricoveri di fortuna in barella erano la migliore alternativa che si presentasse al paziente. Parliamo di nosocomi periferici, ma anche centrali come il Vecchio Pellegrini il Cardarelli e il Cto, specializzato in traumi di questo tipo. Niente posto neanche al Policlinico.
Con un dolore lancinante la prospettiva di aspettare è inaccettabile. Così, almeno per effettuare gli esami diagnostici, il 75enne ricorre a una visita privata alla clinica in cui lavora lo specialista che dirige il reparto di Ortopedia. La Tac 3D evidenzia la frattura per la quale, spiega il medico, occorre una protesi. Nemmeno questa nuova circostanza accelera la priorità per il ricovero per il quale c'è comunque da attendere tempi lunghissimi, neanche dopo l'ultimo tentativo all'ospedale Pellegrina. L'ultima scelta è quella di accogliere l'offerta di un parente che prenota il ricovero per lo zio il Cto di Torino, dove finalmente l'uomo può essere operato. Una storia esemplare, quella riportata dal Mattino, del travaglio cui si sottopongono la gran parte dei pazienti campani che necessitano di una visita specialistica.