Calciatori e studenti: ecco i figli di papà che hanno pestato un clochard a Nola
Le chiamano baby gang. Sono ragazzini tra i 13 e i 20 anni che delinquono spesso non per profitto ma per "noia" per gusto della trasgressione. Un profilo al quale si allineano tristemente anche i cinque ragazzi identificati per l'aggressione di Vaslav, senzatetto di origine ceca che ridotto in fin di vita nel suo rifugio a di via Polveriera a Nola, nel Napoletano. Hanno tra i 17 ed 19 anni, tra cui alcuni, si apprende, anche impegnati a livello agonistico in una squadra di calcio locale. Gli altri sono studenti iscritti ad un istituto tecnico. Tutti sono incensurati e prima di questo episodio nessuno aveva dato problemi in famiglia. I cinque giovani sono identificati Polizia di Nola diretta dal primo dirigente Giovanni Mandato. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Nola sotto la guida dal procuratore Paolo Mancuso.
Cosa ha spinto il gruppo di studenti e sportivi ad aggredire un uomo inerme, nel suo rifugio? A quanto pare i ragazzi non avrebbero avuto alcun movente plausibile. L'aggressione si è consumata lo scorso 17 marzo. L'uomo, fu assalito e pestato. Quando avevano finito la vittima Vaslav aveva braccia e gambe spezzate. Ci è voluto più di un mese di degenza in ospedale dopo il primo soccorso, che probabilmente gli ha salvato la vita. Ora il senzatetto si trova in un centro di riabilitazione nel casertano dove dovrà trascorrere i prossimi due mesi per riacquistare la funzionalità degli arti e imparare di nuovo a muoversi. Da lì il ricovero nella Caritas di Nola. I cinque autori del pestaggio dovranno rispondere di tentato omicidio e le lesioni gravi.