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Cambio di stagione? Ecco dove buttare gli abiti usati a Napoli

Il Comune di Napoli e Asìa danno il via alla campagna solidale per la raccolta degli abiti smessi. Tutti gli indumenti e le coperte verranno distribuiti ai senza-tetto.
A cura di An. Mar.
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Col repentino abbassamento di temperature che ha sorpreso tutti i napoletani impreparati ancora a maniche corte e pantaloni di di filo, è ormai improrogabile il temuto cambio di stagione. Cumuli di abiti, coperte e piumoni, stanno per essere spostati da ceste, armadi, cassettoni nell'irritazione crescente dei proprietari, che spesso decidono di semplificare l'operazione liberandosi di diverse decine di maglie, pantaloni e sciarpe smessi, andando a riempire i cassonetti. Non tutti i cittadini napoletani sanno, infatti, che è possibile conferire altrove il proprio carico di abiti usati, destinando ad un uso etico ed ecologico i propri vestiti.

Come avviene ormai da tre anni anche questo autunno Asìa Napoli, ha predisposto la raccolta degli indumenti smessi: coperte, cappotti, maglioni e altri capi verranno prelevati dall'azienda napoletana e destinati ai cittadini bisognosi. L'azienda ha già attivato la campagna "Cambio di stagione", finalizzata proprio al riciclo degli abiti usati. Per partecipare al progetto promosso dal Comune di Napoli e dalla partecipata partenopea, i cittadini possono utilizzare i 650 moduli per la raccolta differenziata degli indumenti usati distribuiti in città e nelle isole ecologiche. Il materiale raccolto verrà distribuito ai senza-tetto.
A sostenere l'iniziativa è Luigi de Magistris, sindaco sospeso, che nella sua pagina Facebook scrive: "L'anno scorso, grazie agli indumenti raccolti, abbiamo potuto donare ai poveri ed ai senza fissa dimora più di 600 coperte. Grazie alla raccolta differenziata degli abiti dismessi che abbiamo introdotto nel comune di Napoli a partire dal novembre 2011 – precisa il sindaco sospeso –  non solo si provvede a garantire una riduzione dei rifiuti indifferenziati ma assolviamo anche ad una importante funzione sociale e di solidarietà".

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