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Camera di Commercio di Napoli, bufera sui fondi per l’estate a Napoli

L’ente camerale annulla un bando per finanziare nuovi progetti. La graduatoria era guidata da Unimpresa, associazione già sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza.
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Una nuova bufera investe la Camera di Commercio di Napoli, dopo le polemiche sul presunto spreco di fondi pubblici attraverso contributi ad associazioni per progetti mai effettuati, vicenda su cui sta indagando la magistratura napoletana. Il programma “La lunga estate a Napoli”, che, a dispetto del nome prevedeva lo svolgimento di manifestazioni culturali tra settembre d’ottobre, è, infatti, saltato e 300mila euro resteranno con tutta probabilità fermi nelle casse camerali. Il motivo? L’attribuzione dei fondi era stata effettuata secondo modalità poco chiare, che hanno portato diverse associazioni escluse dal riparto a minacciare di adire alle vie legali. Per evitare nuove grande giudiziarie, è stato deciso di tagliare la testa al toro, annullando in autotutela l’intera procedura di gara.

Il Dirigente Area promozione e incentivi finanziari dell'Ente guidato da Maurizio Maddaloni, Nicola Pisapia ne ha dato notizia con un breve comunicato pubblicato sul sito dell’ente, azzerando una gara a cui avevano partecipato dodici progetti, presentati quasi tutti presentati da associazioni di categoria, da Casartigiani a Confagricoltura, dal Cna a Confesercenti. Motivo delle proteste era che i soldi non erano stati concessi secondo la graduatoria dei punteggi ottenuti, benché secondo l’ordine di arrivo della richiesta in Camera di Commercio. E chi era stato il primo ente a presentare? Unimpresa Area Metropolitana di Napoli. Guarda caso, proprio l’associazione di categoria nell’occhio del ciclone per la questione dei finanziamenti di decine di migliaia di euro a presunti progetti “taroccati”. Tra l’altro, il progetto di Unimpresa era quello più caro: la richiesta era stata di ben 87.500 euro.

L'inchiesta della Guardia di Finanza

Da mesi la Camera di Commercio di Napoli è al centro delle indagini della Guardia di Finanza, che qualche tempo fa ha sequestrato, apponendo i sigilli, un’intera stanza al primo piano dove sono custoditi i fascicoli dei progetti che negli ultimi anni hanno ottenuto corposi finanziamenti. Il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino sta indagando su Raffaele Ottaviano, presidente di Unimpresa Napoli; Paolo Longobardi, presidente nazionale dell’associazione; suo figlio Vincenzo, componente della giunta della Camera di Commercio partenopea. Il magistrato sostiene che Unimpresa si sia fatta prima approvare progetti fotocopia degli anni precedenti e poi abbia prodotto carte false per farsi liquidare le somme stanziate nonostante gli eventi previsti non si fossero mai tenuti.

La replica della Camera di Commercio di Napoli

Per Pisapia, però, non c’è nessun collegamento tra l’indagine e la scelta di annullare il programma “La lunga estate a Napoli”, presa per motivi puramente amministrativi. “Premettendo che con nessuno dei partecipanti erano stati sottoscritti obblighi – spiega il dirigente della Camera di Commercio – la revoca della procedura è stata effettuata unicamente perché ci siamo resi conto che c’erano degli errori nel testo dell’avviso pubblico ed è nostro primario interesse garantire la trasparenza e non danneggiare nessuno. I soldi resteranno nelle nostre casse e nei prossimi giorni comunicheremo in quali forme e modi li metteremo nuovamente a disposizione delle imprese che lavorano per produrre ricchezza sul territorio. Siamo dispiaciuti per l’errore compiuto e garantiamo maggiore chiarezza nelle prossime procedure”.

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