Camorra, 23 arresti nel clan Montescuro: racket ai cantieri di via Marina
Emergono nuovi particolari riguardo al blitz effettuato questa mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli, che ha portato all'arresto di 23 persone ritenute affiliate al clan Montescuro, operante nel quartiere Sant'Erasmo e, più in generale, nella zona del porto di Napoli. Le indagini, coordinate dalla Dda partenopea tra il 2016 e il 2017 tramite intercettazioni telefoniche e ambientali e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di accertare che il sodalizio camorristico operava uno stretto controllo sulle attività illecite del territorio. In particolar modo, gli arrestati esercitavano una forte attività estorsiva sugli imprenditori impegnati nei lavori di via Marina: i proventi, poi, venivano redistribuiti tra i vari clan, in base all'influenza sul territorio, in modo da mantenere la "pace".
La gestione del territorio da parte del clan Montescuro è così capillare che il sodalizio camorristico è riuscito, permettendo la partecipazione agli affari illeciti di tutti i clan operanti nella zona, di stabilire un equilibrio quasi perfetto, a tal punto che alcuni collaboratori di giustizia, vista la neutralità del territorio alle faide di camorra, si sono riferiti alla zona di Sant'Erasmo e del porto come "piccola Svizzera", che è anche il nome dell'operazione delle forze dell'ordine scattata questa mattina. Indicativo di questo quieto vivere il fatto che, tra i 23 arrestati durante il blitz, figurino anche esponenti di spicco di altri sodalizi camorristici che operano nella stessa zona o anche in quelle limitrofe, come la periferia orientale della città.