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Camorra, a Castellammare di Stabia bruciati manichini dei pentiti al falò dell’Immacolata

L’episodio nel rione Savorito di Castellammare di Stabia, durante il tradizionale falò dell’Immacolata, dove sono apparsi manichini raffiguranti pentiti e la scritta “Così devono morire i pentiti, abbruciati”. Polemiche dopo la vicenda, Francesco Emilio Borrelli auspica una risposta forte dello Stato: “Ora basta, li vadano a prendere casa per casa”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Uno dei manichini dei pentiti bruciati a Castellammare di Stabia durante il falò dell'Immacolata.
Uno dei manichini dei pentiti bruciati a Castellammare di Stabia durante il falò dell'Immacolata.

NAPOLI – Una provocazione incredibile quella compiuta a Castellammare di Stabia, con ogni probabilità da camorristi locali. Durante il tradizionale falò dell'Immacolata, infatti, sono apparsi dei manichini raffiguranti dei pentiti, subito dati alle fiamme e con il cartello "Così devono morire". Le immagini di quanto accaduto hanno immediatamente suscitato polemiche.

L'episodio è accaduto nel rione Savorito, nella zona settentrionale della città stabiese, come denunciato da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, che ha parlato apertamente di "insulto" verso le tutte le persone oneste e quelle vittime proprio dei clan camorristici. Lo stesso Borrelli ha poi parlato di vero e proprio "paradosso", con la camorra che sembra ormai essersi appropriata anche della tradizionale festa religiosa dell'Immacolata, tanto che nonostante il comune di Castellammare di Stabia li avesse vietati, in diversi quartieri sono apparsi comunque i cosiddetti "fucaracchi". E proprio in quello del rione Savorito è apparsa, sopra un manichino raffigurante un pentito, la scritta incriminata: "Così devono morire i pentiti, abbruciati". Un episodio sul quale ora bisognerà fare chiarezza al più presto: lo stesso Borrelli ha parlato di una vera e propria sfida allo stato: "Ora basta, li vadano a prendere casa per casa".

Dura la replica del presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, che in una nota stampa ha garantito che non ci sarà alcuna tregua nella lotta ai clan, "fin quando non sarete cancellati come un cancro". Morra ha poi sottolineato come la camorra sia in difficoltà dopo le ultime operazioni, come ad esempio quella del cinque dicembre scorso, quando erano arrivati ben quattordici arresti. "Lo Stato c'è, instancabile, e non si deve più permettere alla camorra di impoverire e distruggere il tessuto sociale di una terra che merita dignità e sicurezza", ha concluso poi la nota di Morra.

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