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Camorra a Forcella, sparano ad un immigrato indiano per testare la pistola

Il ferimento di un immigrato indiano, puntato come bersaglio per testare l’arma da due uomini del clan Giuliano è solo uno degli episodi violenti emersi nelle indagini che hanno portato oggi all’arresto di 60 elementi di un nascente cartello camorristico attivo tra Forcella e il rione Maddalena, guidato dai rampolli delle storiche famiglie egemoni.
A cura di Angela Marino
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Sparare a vuoto, sulle vetrine, sulle auto o perché no, su un immigrato, per testare un arma. È l'agghiacciante spaccato delle pratiche camorristiche emerso dell'inchiesta della Dda di Napoli sulla camorra del rione Forcella che ha portato oggi all'esecuzione da parte della polizia di numerose ordinanze di custodia in carcere. L'episodio, del quale sono ritenuti responsabili due componenti del clan Giuliano nei cui confronti il gip ha disposto la misura cautelare, ma per reati diversi dal tentativo di omicidio , avvenne il 31 dicembre 2013. La vittima, un immigrato di origini indiane rimase ferito al torace.

Tre indagati, coinvolti nella stessa indagine che ha portato oggi all'arresto di 60 elementi di un nuovo cartello criminale nascente tra Forcella e il rione Maddalena dalle quattro famiglie storicamente egemoni nella zona, sono accusati dell'omicidio del giovane Maurizio Lutricuso, ucciso a Pozzuoli il 10 febbraio 2014. Lutricuso era stato aggredito con un pretesto (la richiesta di una sigaretta) all'esterno di una discoteca e si era difeso malmenando gli aggressori. Nelle stesse indagini sono venute alla luce numerose estorsione, nelle zone di Forcella, della Maddalena e dei Tribunali, ai danni non solo di commercianti e piccoli imprenditori locali, ma persino di parcheggiatori abusivi costretti a versare cinquecento euro al mese.

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