La camorra negli appalti a Torre del Greco: estorsioni alle ditte che eseguivano i lavori
Blitz anticamorra dei carabinieri all'alba di questa mattina a Torre del Greco, nella provincia di Napoli: i militari dell'Arma del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, nei confronti di sette soggetti, accusati a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose (ritenuti affiliati ai clan Di Gioia-Papale e Falanga). Le indagini di carabinieri e magistrati hanno svelato gli interessi della camorra negli appalti banditi dal Comune di Torre del Greco, nonché le estorsioni perpetrate ai danni delle ditte impegnate nei lavori.
Le indagini sono partite nel 2012, al termine dei lavori svolti dalla Commissione d'accesso al Comune di Torre del Greco che ha esaminato tutti gli atti amministrativi dell'epoca e le gare d'appalto espletate. In particolare, l'organizzazione criminale, come svelato dalle indagini, si interessava degli appalti deliberati dall'amministrazione comunale al fine di procedere con le richieste estorsive alle imprese che avrebbero condotto i lavori, soprattutto nel settore della raccolta dei rifiuti solidi urbani e dei lavori di recupero dell'ex edificio comunale dell'ex pescheria borbonica.
Sequestrati beni per un valore di 3 milioni di euro
Inoltre, contestualmente al blitz di questa mattina, i militari dell'Arma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili e quote societarie per un valore complessivo di tre milioni di euro nei confronti di una delle sette persone arrestate.