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Camorra, appartamento da 300mila euro sequestrato al clan Puca di Sant’Antimo

Un appartamento dal valore di circa trecentomila euro è stato confiscato dalle forze dell’ordine a Sant’Antimo, nel Napoletano: era di proprietà di Luigi Di Spirito, considerato il braccio destro del capoclan Pasquale Puca, il cui clan omonimo opera nel comune partenopeo. Già a marzo era stato arrestato il genero del boss, Angelo Guarino.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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[Immagine di repertorio]
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Un appartamento dal valore di trecentomila euro è stato confiscato nella giornata di oggi dalle forze dell'ordine: si tratta di un immobile appartenente a Luigi Di Spirito, ritenuto essere dagli inquirenti un elemento di spessore all'interno del clan camorristico dei Puca, particolarmente attivo a Sant'Antimo e nei vicini comuni della provincia partenopea. Di Spirito si trova in carcere dal 2009, dove rimarrà fino alla scadenza della pena, prevista per il 7 dicembre 2022. Il clan Puca è tra i più attivi nel panorama camorristico partenopeo, nonché tra i più pericolosi: diverse persone ritenute esserne affiliate, sono state condannate in via definitiva per diversi reati, tra cui l'associazione di tipo mafioso per il trasferimento di valori ed intestazione fittizia di beni.

Di Spirito, secondo gli inquirenti, è ritenuto essere il braccio destro del capoclan Pasquale Puca, detto ‘o minorenne, e si trova già da dieci anni dietro le sbarre. La confisca è avvenuta quest'oggi al termine delle indagini da parte della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli, che ha portato all'emissione del decreto di confisca da parte del Tribunale di Napoli: lo stesso patrimonio confiscato oggi era già stato sequestro lo scorso 10 gennaio. L'immobile, che si trova a Sant'Antimo, ha un valore di circa trecentomila euro, ed è risultato intestato alla moglie di Luigi Di Spirito, sebbene come accertato dalle forze dell'ordine vi fosse una sproporzione netta tra il valore dell'immobile ed i redditi leciti dichiarati dal loro nucleo familiari.

Già a marzo, il clan Puca era stato colpito dall'arresto di Angelo Guarino, il trentaquattrenne genero del boss Pasquale Puca, accusato di associazione a delinquere di tipo mafioso con l'accusa di controllare la vendita del pane negli esercizi commerciali di Sant'Antimo e Grumo Nevano nel territorio della provincia di Napoli.

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