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Camorra, avevano fondato un nuovo clan: 11 arresti a Napoli

I carabinieri e i militari della Guardia di Finanza, su richiesta del Tribunale di Napoli e della Dda partenopea, hanno arrestato 11 persone ritenuti promotori o affiliati o agevolatori di una nuova associazione mafiosa armata, il clan Batti, che si stava imponendo tra San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e i comuni limitrofi.
A cura di Valerio Papadia
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Avevano dato vita a un nuovo sodalizio camorristico, il clan Batti, con l'intento di imporsi nei traffici illeciti di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e i comuni limitrofi della provincia partenopea: per questo, 11 persone sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno. Il gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, ha emanato ordinanze di custodia cautelare – 9 in carcere e 2 agli arresti domiciliari – nei confronti di 11 soggetti ritenuti promotori o affiliati o agevolatori di una nuova associazione mafiosa armata; gli 11 soggetti risultano indagati, a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di arma da fuoco, estorsione e violenza privata, aggravate dal metodo mafioso e dallo scopo di favorire il clan Batti.

L'indagine dei carabinieri prende il via tra il 2013 e il 2014 dai tentati omicidi di Luigi Avino e Mario Nunzio Fabbrocini. In una zona controllata notoriamente dal clan Fabbrocino, il clan Batti mira a spostare gli equilibri criminali. Alcuni collaboratori di giustizia riferiscono che già del 2008 il clan Batti spaccia stupefacenti nella zona, versando una quota dei proventi ai Fabbrocino. Il nuovo clan, però, smette di pagare, acquisendo sempre più autonomia e portando avanti azioni punitive nei confronti di chi entrava in contrasto con loro, per imporsi sul territorio. I militari dell'Arma hanno individuato in Alfredo Batti il capo del clan camorristico, mentre i fratelli Luigi e Alan Cristian Batti gestivano l'attività di spaccio a Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano e fungevano da raccordo tra Alfredo e il resto dell'organizzazione criminale.

I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, invece, hanno portato avanti una indagine sui metodi di approvvigionamento di droga del clan. Complessivamente, nel corso della operazioni dei carabinieri e dei finanzieri sono stati sequestrati beni riconducibili al clan Batti per un totale che si aggira intorno ai 10 milioni di euro.

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