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Camorra, chiede il pizzo “per i compagni carcerati”: arrestato affiliato al clan Moccia

Un uomo di 36 anni chiedeva soldi “per i compagni carcerati”, a nome del clan Moccia di Afragola. L’uomo, residente al Rione Salicelle, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I carabinieri gli hanno notificato il provvedimento in carcere dopo che, già pochi giorni fa, era stato fermato tentata estorsione aggravata da metodo e finalità mafiose.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Un uomo di trentasei anni è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dal giudice per le indagini preliminari di Napoli. L'uomo è infatti accusato di tentata estorsione aggravata da metodo e finalità mafiose: secondo gli inquirenti, infatti, avrebbe tentato di estorcere denaro per "i compagni carcerati" a nome del clan Moccia, uno dei clan storici della zona nord-orientale di Napoli, esteso di fatto tra i comuni di Afragola, Casoria, Arzano e Caivano. L'uomo, S.D.L., è un 36enne residente nel Rione Salicelle di Afragola, ed era stato fermato dai carabinieri della cittadina afragolese lo scorso 22 luglio, dopo un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Secondo gli inquirenti, l'uomo si sarebbe recato in primis il 13 aprile scorso in un concessionario di auto di Afragola, intimandogli di pagare mille euro per "i compagni di Afragola che sono carcerati". Tale cifra, il commerciante l'avrebbe dovuta considerare "un regalo a Pasqua". Ma cinque giorni dopo era tornato a chiedere soldi, stavolta ad un distributore di alimenti che per continuare a lavorare avrebbe dovuto "pagare gli amici di Afragola". Raggiunto dal fermo della D.D.A. partenopea lo scorso 22 luglio, era stato quindi portato nel Centro Penitenziario di Secondigliano, dove quest'oggi gli è stata notificata dai carabinieri di Afragola l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Napoli, per la quale resterà dunque associato in carcere.

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