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Camorra, condannato a 30 anni l’assassino di Simonetta Lamberti

Condannato a 33 anni dal delitto, Antonio Pignataro, uno dei sicari del commando che, il 29 maggio 1982, a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, uccise la piccola Simonetta Lamberti. Vero obiettivo dei killer, emissari della Nuova Camorra Organizzata, il padre della piccola, il magistrato Alfonso Lamberti.
A cura di Angela Marino
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Trent'anni di reclusione per Antonio Pignataro, l'uomo che premette il grilletto uccidendo la piccola Simonetta Lamberti il 29 maggio 1982 a Cava de' Tirreni. La conferma della condanna è giunta oggi dalla Corte d'Appello di Salerno nel processo per l'uccisione della bimba di 11 anni. La piccola rimase tragicamente uccisa per errore in un agguato in cui il vero obiettivo era il padre, il giudice Alfonso Lamberti all'epoca procuratore di Sala Consilina (Salerno) e in prima linea, tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta nella lotta alla camorra.

Il 29 maggio 1982, Lamberti si recò con la figlioletta di 11 anni da Cava de' Tirreni, dove abitava, alla contigua Vietri sul Mare, per una passeggiata in spiaggia. Mentre era in auto con la bimba sulla via del ritorno, a poche centinaia di metri da Cava de' Tirreni, fu affiancato da un altra vettura. All'interno dell'auto c'era il commando di cui, per sua stessa ammissione, faceva parte lo stesso Pignataro, all'epoca legato alla Nuova camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Un raffica di proiettili colpì l'auto uccidendo sul colpo Simonetta, che si era addormentata con la testa appoggiata al finestrino, e ferendo in maniera superficiale il magistrato.

Alla lettura della sentenza, in aula erano presenti la madre e la sorella di Simonetta, con gli avvocati Gaspare D'Alia ed Elena Coccia; presenti inoltre Annamaria Torre, in rappresentanza di Libera Memoria e Libera Campania, Tiziana Apicelli, responsabile dell'area vittime della Fondazione Polis della Regione Campania, e Goffredo Locatelli per Libera Salerno.

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