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Camorra e racket ad Afragola, chiedono 12mila euro per sostenere i carcerati: tre arresti

Tre persone, tutte ritenute vicine al gruppo camorristico dei Moccia di Afragola, sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare per tentata estorsione aggravata da finalità mafiose. Hanno chiesto oltre 12mila euro a degli imprenditori ortofrutticoli per sostenere i carcerati e poter continuare a lavorare in pace. I tre erano già in carcere a Secondigliano.
A cura di Francesco Loiacono
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C'è la camorra dietro i tre arresti per estorsione compiuti dai carabinieri ad Afragola, nel Napoletano. Tre persone, il 33enne A.P e i 40enni A.C. e A.I, già in carcere a Secondigliano, sono accusati di aver chiesto soldi a degli imprenditori ortofrutticoli con la scusa di "sostenere i carcerati". I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ed eseguite dai militari del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, sono tutti ritenuti vicino al gruppo camorristico dei Moccia, attivo nel territorio di Afragola.

Le minacce agli imprenditori: 12.500 euro per lavorare tranquillamente

I tre erano stati fermati tre settimane fa e sono stati raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere mentre erano già dietro le sbarre: l'accusa per loro è di tentata estorsione aggravata da finalità mafiose. Secondo quanto hanno ricostruito le indagini i tre arrestati avevano minacciato i titolari di un negozio all'ingrosso di frutta e verdura: gli imprenditori avrebbero dovuto sborsare 12.500 euro per poter continuare a lavorare tranquillamente. Con quei soldi, secondo quanto riferito dagli arrestati agli imprenditori, i commercianti avrebbero aiutato a sostenere i carcerati.

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