Camorra, estradato in Italia l’ex cutoliano Pasquale Scotti
Pasquale Scotti è stato estradato in Italia e arrestato. L'ex braccio destro di Raffaele Cutolo, noto come "Pasqualino o' collier", da quando regalò alla moglie del boss Immacolata il gioiello, è arrivato all'aeroporto di Fumicino con un volo proveniente da Rio de Janeiro. L'ex boss è stato estradato dal Brasile. Introvabile dal 1985 e considerato uno dei dieci latitanti di massima pericolosità, Scotti era stato fermato a Recife nel maggio scorso dopo 31 anni di latitanza. L'ultimo tra i potenti della Nco è stato condannato per i reati di omicidio volontario e concorso in omicidio volontario per i quali sconterà la pena di 30 anni di reclusione. La pena comprende anche il periodo di detenzione in Brasile, come prescritto dal Trattato bilaterale in materia di estradizione sottoscritto nel 1989 tra Brasile e Italia. La richiesta di estradizione è stata vagliata sin dall'arresto del latitante e il nulla osta è giunto con una comunicazione del ministero degli Esteri della Repubblica Federativa del Brasile del 29 febbraio 2016, sollecitato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Chi è Pasquale Scotti
Pasquale Scotti si distinse da subito tra gli affiliati alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo come elemento di spicco e ben presto divenne l'uomo di fiducia de O' professore. Quando il boss, già in carcere da tempo, venne trasferito all'isola dell'Asinara in regime di massima sicurezza per volere dell'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, Scotti divenne reggente del clan. Nel 1983, poco dopo essere assurto al ruolo di guida del gruppo criminale, Scotti venne arrestato a Caivano con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di Giovanna Matarazzo, detta Dolly Peach, una ballerina di un night club romano legata sentimentalmente a Vincenzo Casillo. In carcere O' collier, espresse la volontà di volere collaborare con la giustizia, ma nella notte di Natale del 1984, dopo appena un anno di detenzione, riuscì a fuggire dall'ospedale civile di Caserta, dove era stato ricoverato, dando iniziando alla latitanza interrotta dall'ultimo arresto. Il nome di Scotti è legato anche alla trattativa per la liberazione dell'assessore regionale della Democrazia Cristiana, Ciro Cirillo, sequestrato 27 aprile 1981 nel garage di via Cimaglia a Torre del Greco dalle Brigate Rosse. Il braccio di Cutolo ebbe un ruolo cruciale nella negoziazione.