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Camorra, il boss Luigi Cimmino fugge prima dell’arresto

Dopo che la Cassazione aveva dato ragione alla Procura sulla vicenda dell’arresto di Luigi Cimmino, catturato e poi scarcerato per mancanza di prove, il 54enne capoclan del Vomero ha lasciato la sua abitazione di fronte all’ipotesi, assai probabile, di un nuovo imminente arresto.
A cura di Angela Marino
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Luigi Cimmino
Luigi Cimmino

Sembra un film d'azione la storia di Luigi Cimmino, capoclan del Vomero, prima arrestato, poi scarcerato e poi fuggito prima che fosse di nuovo catturato dalle forze dell'ordine. Un gioco a guardie e ladri che ha visto il boss dei quartieri collinari in vantaggio, forse, come accerteranno le indagini, per una fuga di notizie. Ma proviamo a ripercorrere le tappe della storia. Era lo scorso luglio quando Luigi Cimmino, 54 anni, veniva portati via in manette nell'operazione che ha smantellato il sistema di estorsioni ai danni degli imprenditori edili locali.

Il boss lasciava il quartiere "da padrino" in un tripudio di applausi di incoraggiamento e di ammirazione. A firmare l'ordine era stato il gip Dario Gallo. Pochi giorni dopo il Tribunale del Riesame stabilisce che non ci sono prove sufficienti per la detenzione in carcere: Cimmino torna libero. per riprendere uno stile di vita all’insegna del basso profilo. Ma la Procura ricorre in Cassazione e a quel punto l'ipotesi di un nuovo arresto diventa imminente, tanto che il boss lascia l'abitazione in cui viveva con la famiglia e inizia la sua latitanza. Luigi Cimmino prese il controllo sella zona collinare che comprende i quartieri Vomero e Arenella dopo l'arresto del boss Antonio Caiazzo. Nel mirino del clan rivale dei Caiazzo, Cimmino era il reale obiettivo dell'agguato in cui perse la vita Silvia Ruotolo, nel 1997.

 

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