Camorra, l’ombra della faida sull’omicidio “eccellente” dell’imprenditore Pasquale Russo
Crivellato di colpi nella sua Mercedes, non ha fatto in tempo a sfuggire all'agguato Pasquale Russo, 45 anni, facoltoso imprenditore del edile e titolare, con il fratello Domenico, della Edil Meridionale. Un obiettivo eccellente per i sicari di camorra che ieri lo hanno atteso mentre attraversava via Kennedy, a Cardito, alla guida della sua auto e poi hanno aperto il fuoco. Il commando a bordo di una croma ha raggiunto l'imprenditore provenendo dal senso opposto di marcia. Uno dei membri del commando, seduto sule sedile posteriore della della Croma, ha sparato un colpo con la Magnum 357 esploso. Lo sparo non ha centrato l'obiettivo e Russo ha infilato l'ha retromarcia, tentando di fuggire. Ha perso il controllo e ha sbattuto contro una Hunafy posteggiata accanto al marciapiede, per poi schiantarsi contro un palo della luce. A quel punto uno dei sicari è sceso dall'auto e ha svuotato il caricatore sulla vittima. L'agguato, andato in scena poco prima delle 8 nel comune dell'hinterland napoletano, a pochi passi dalla villa comunale, è durato una manciata di minuti. Immediati i soccorsi, allertati dai passanti. Russo, sopravvissuto alla raffica di colpi, è deceduto nel trasporto a Villa dei Fiori di Acerra.
L'ipotesi della faida di camorra
Il delitto, che non vede vittima un pregiudicato dedito allo spaccio o un affiliato al clan, appare agli stessi inquirenti anomalo. Che si tratti di una vera e propria esecuzione e fuor di dubbio: la condanna a morte di Russo era stata decisa. Ma perché uccidere un imprenditore edile? La risposta apre diversi scenari. Innanzitutto, ipotizzano gli inquirenti, obiettivo dei killer avrebbe potuto essere anche il fratello Domenico, titolare insieme a Pasquale della Edil Meridionale e noto in ambienti vicini alla malavita come "Mimmuccio o fraualese". Proprio lui è ritenuto vicino al clan Moccia, storico gruppo criminale egemone ad Afragola e nei comuni limitrofi dove i Moccia sono conosciuti come i signori del mattone, per i loro affari nel settore edile. A indurre in errore i killer potrebbe essere stata la Mercedes, intestata alla società e utilizzata da entrambi i fratelli. Un'ipotesi tutta da verificare come pure quella che inquadra il delitto in una più vasta guerra di camorra per l'affermazione di quei clan che – dopo la caduta dello storico clan Moccia – si contendono il potere.