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Camorra, morto il boss Luigi Vollaro: il “Califfo” stroncato da un malore in carcere

È morto nella notte nel carcere di Opera il boss della camorra Luigi Vollaro. Nato nel 1932, era stato arrestato nel 1982 e condannato all’ergastolo. Detto “Il Califfo” per i 27 figli, si trovava in regime di carcere duro dal 1992. È stato stroncato da un malore.
A cura di Francesco Loiacono
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Si è spento a 83 anni, stroncato da un malore, lo storico boss della camorra Luigi Vollaro, soprannominato "il califfo". Vollaro era detenuto nel carcere milanese di Opera, struttura di massima sicurezza, dove stava scontando da anni una condanna all'ergastolo in regime di 41bis. La morte è dovuta a un malore che lo ha colpito nella notte tra mercoledì e giovedì nella sua cella.

Vollaro, nato nel 1932, era stato il capo incontrastato della camorra nell'area vesuviana e aveva partecipato da protagonista alla sanguinosa guerra tra la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia. Il soprannome gli era stato affibbiato per la sua grande fecondità: il boss aveva avuto 27 figli nel corso degli anni dalle sue diverse unioni. Proprio uno di questi, Pietro, è stato arrestato lo scorso ottobre.

Vollaro era stato arrestato nel 1982 per l'omicidio del ventiquattrenne Giuseppe Mutillo, ucciso nel 1980. Il boss è stato condannato all'ergastolo: nel 2003 un nuovo ergastolo, per l'omicidio di Carlo Lardone, lo ha colpito in carcere. Fu uno dei primi boss della camorra per i quali è stata decisa l'applicazione del regime di carcere duro: Vollaro era sottoposto al 41bis dal 1992.

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