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Camorra, pentito rivela: finti killer si incolpavano degli omicidi per 3mila euro

Tra i casi citati dal pentito Pasquale Riccio ci sarebbero anche quelli di Gelsomina Verde e Carmela Attrice.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si accollavano omicidi mai commessi, ed in cambio venivano lautamente pagati dal clan. E' l'ennesima rivelazione di Pasquale Riccio, oggi collaboratore di giustizia dopo una lunga militanza nelle cosche di Secondigliano. Le sue dichiarazioni sono ora al vaglio degli inquirenti, ma gettano già ombre su diversi casi di cronaca nera degli ultimi anni: tra gli omicidi che alcuni "innocenti" si sarebbero accollati ci sarebbero anche quelli di Gelsomina Verde e Carmela Attrice.

Secondo Riccio, che lo ha raccontato in un verbale sottoscritto il 18 marzo 2015 davanti al pubblico ministero Maurizio De Marco, uno dei massimi esponenti del clan, Antonio Mennetta, sosteneva di avere "un obbligo di riconoscenza verso Ugo De Lucia", ovvero l'uomo condannato con sentenza definitiva per l'omicidio di Gelsomina Verde. "Quando si parlava di lui, Mennetta aggiungeva sempre : "È innocente, e se lo dico io che è innocente..", aggiungendo, "so che Antonio Mennetta gli versa tremila euro al mese e che ha voluto nel 2012 il ritorno della famiglia De Lu­cia nel rione del Perrone, dopo che la stessa era stata cacciata dagli scissionisti perché perdente nella faida. Come ricompensa, inoltre, Mennetta avrebbe concesso ai familiari del killer  in carcere, anche la gestione di una piazza di droga….Quindi noi pensammo che De Lucia avesse coperto la responsabilità di Men­netta, probabilmente nell'omici­dio di Gelsomina Verde". Stesso discorso per l'omicidio di Carmela Attrice: "Il gruppo di Cesare Pagano e Vincenzo Notturno diceva che i ragazzi che sono stati condannati erano estranei".

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