Camorra, pizzo per costruire case e scuole: 4 arresti a Frattamaggiore

Soldi in cambio del "permesso" di lavorare. Quella del cosiddetto pizzo nei comuni del napoletano, ovvero la richiesta di soldi sotto la minaccia di ritorsioni, è una piaga che affligge commercianti ed esercenti. In qualche caso, però, la richiesta estorsiva viene applicata, dagli esponenti della malavita locale, anche agli imprenditori. È quanto accaduto a Frattamaggiore dove i Carabinieri della locale caserma hanno arrestato oggi quattro persone accusate di tentata estorsione nei confronti dei titolari di due imprese impegnate nei cantieri nel comune del napoletano. Gli imprenditori sono stati avvicinati nel giugno scorso dai quattro. In uno dei due casi la richiesta estorsiva è arrivata addirittura a 160 mila euro.

Pizzo per costruire case e scuole

I lavori in questione riguardavano la ristrutturazione di una scuola e la costruzione di un palazzo all'interno di un parco urbano. Dopo la denuncia dei due titolari delle aziende, i Carabinieri di Frattamaggiore hanno avviato le indagini che si sono concluse stamane con gli arresti dei quattro: A. E. di 60 anni, A. A. di 49, G.B. di 31 e G. S. di 40, ritenuti legati al clan camorristico Pezzella attivo nei comuni di a Cardito, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia Partenopea per estorsione aggravata dal metodo mafioso.Gli inquirenti hanno disposto la misura cautelare della detenzione in carcere per tre dei 4 estorsori mentre per il quarto sono scattati gli arresti domiciliari.