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Camorra, scacco al clan Belforte: 34 arresti nel casertano

Una vasta operazione anticamorra della Polizia nel Casertano ha portato all’arresto di 34 persone per estorsione, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti e associazione di stampo mafioso.
A cura di Angela Marino
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Blitz anticamorra nel Casertano: la Polizia di Stato di Caserta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha eseguito 34 ordinanze cautelari nei confronti di soggetti ritenuti affiliati al clan Belforte di Marcianise, accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione, detenzione e spaccio di droga. le indagini si sono concentrate su episodi estorsivi ai danni di di imprenditori e commercianti tra Maddaloni, Cervino e Santa Maria a Vico.

Su disposizione della Dda la Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione alle ordinanza emesse dall'Ufficio del Gip che dispongono la detenzione in carcere di 28 persone e la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di altre 6. Le accuse vanno dall'estorsione allo spaccio di sostanze stupefacenti passando per l'illecita detenzione di  le armi, reati tutti aggravati dalla metodologia mafiosa e dal fine di agevolare  il clan Belforte, i cui membri sono conosciuti nella zona come "I Mazzacane", attivo nel territorio di Maddaloni, Cervino, Valle di Maddaloni e Santa Maria a Vico.

Pizzo anche alla Chiesa

Un determinante contributo alle indagini è stato fornito dal sequestro, operato dalla Squadra Mobile di Caserta il il 27 gennaio 2011 nei confronti di Pasquale Magliocca, di alcuni fogli di appunti contenenti nominativi e cifre chiaramente riferibili alle rate delle estorsioni ai danni dei commercianti locali. Il ritrovamento di tale documentazione ha permesso agli inquirenti di ricostruire, malgrado l'impenetrabile reticenza delle stesse vittime, diversi episodi estorsivi tra i quali quello in danno della ditta Nacca Costruzioni s.r.l., incaricata della realizzazione del complesso parrocchiale adiacente alla chiesa di Santa Maria Madre a Maddaloni (Caserta). Le indagini, si sono avvalse anche del contributo dei collaboratori di giustizia, che hanno fatto luce sulla presenza di nuove figure ai vertici dello stesso sodalizio criminoso.

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