Camorra: slitta il processo al carabiniere che avvisava il boss del Parco Verde
Dovrà essere assegnato a un'altra sezione il processo a carico di Lazzaro Cioffi, 57 anni, il carabiniere originario di Casagiove (Caserta) che era in servizio al Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, accusato di avere fatto il doppio gioco avvisando la camorra di Caivano delle operazioni imminenti delle forze dell'ordine. Il cambio si è reso necessario nel corso della prima udienza dibattimentale, davanti al Tribunale di Napoli Nord: uno dei giudici del collegio si è dovuto astenere perché imparentato col pubblico ministero che ha condotto le indagini. Il processo slitta quindi alla prossima settimana. Cioffi era finito in carcere con l'accusa di corruzione e spaccio di droga con l'aggravante del metodo mafioso. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli era in stretto contatto col gruppo di Pasquale Fucito, ras del Parco Verde di Caivano, ed aveva fornito ad esponenti del clan Ciccarelli informazioni su indagini riservate e su perquisizioni imminenti nell'abitazione di Fucito; in questo modo "il marziano" aveva la possibilità di far sparire soldi e droga e di evitare sequestri ed arresti. Secondo gli inquirenti il rapporto tra i due era così stretto che la moglie del carabiniere in qualche occasione badava al figlio di Fucito.
Cioffi aveva accesso a quelle informazioni perché in servizio nel Nucleo Investigativo dei carabinieri di Castello di Cisterna, dove aveva continuato a lavorare fino al giorno del suo arresto, il 19 aprile del 2018. Secondo le indagini della Procura di Salerno il brigadiere sarebbe coinvolto anche nell'omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo insieme ad un'altra persona che resta da identificare.