L’annuncio: “Dal 14 aprile i laboratori privati in Campania faranno test sierologici Covid”
«A partire dal 14 aprile 2020 i laboratori di analisi in Campania accreditati con il servizio sanitario regionale, in possesso dei necessari requisiti, ossia del settore specializzato di Chimica Clinica con metodica Immunometrica, provvederanno ad eseguire Test sierologici, finalizzati alla ricerca degli anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 , in ragione ovviamente dell’approvvigionamento dei relativi reagenti». Tre righe che significa una cosa: la rivolta dei laboratori privati d'analisi contro la Regione Campania. La nota, messa nero su bianco, è di Federlab, Aspat, Anisap Campania, principali attori del settore in regione. È legata al silenzio dell'Ente guidato da Vincenzo de Luca che non si è espresso né a favore né contro la disponibilità dei privati a «eseguire le attività di screening sia mediante test sierologici, finalizzati alla ricerca degli anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 sia per l’analisi dei tamponi orofaringei con test molecolare». In soldoni: i privati hanno chiesto alla Regione di poter fare i test, la Regione Campania non ha risposto. Nel frattempo un affidamento monstre sulle analisi dei tamponi, condotto in fretta e furia dalla Soresa, società regionale del settore. Tanto c'è per scatenare il risentimento delle altre attività di settore: «La nostra disponibilità – si legge nella nota – è rimasta, inspiegabilmente ed immotivatamente, senza alcun riscontro nonostante vi fosse, e vi è ovviamente tuttora, la necessità di procedere ad uno screening a tappetto, così come più volte manifestato sia a livello nazionale dai vari Enti che coordinano le attività di emergenza da Covid-19, sia dallo stesso presidente della Regione Campania, De Luca».
Dunque che succede? Per ora si muovono le truppe: se andranno o meno in guerra non si sa. Dunque per ora i laboratori privati annunciano che faranno i test sierologici a chi li chiederà. E chiedono alla Regione di predisporre un sito internet che in tutta sicurezza e privacy possa trasmettere alla task force Coronavirus gli esiti dei test positivi, per coloro che debbono rispettare quarantena o essere sottoposti a cure». «La sanità pubblica accreditata è dunque pronta e scende in campo per questa battaglia senza tregua al virus assassino» dice Pier Paolo Polizzi dell'Aspat. «A scanso di equivoci – conclude la nota – si precisa che le analisi saranno eseguite non utilizzando i cosiddetti “Test Rapidi” ma con la metodica del dosaggio Immunometrico quantitativo (chemiluminescenza, EIA, ELISA), esclusivamente con kit di test con marcatura CE».
