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Cancro al fegato, all’ospedale Pascale di Napoli il quinto paziente al mondo sottoposto a vaccino sperimentale

L’obiettivo del vaccino sperimentale è ritardare la ricomparsa del tumore oppure, nella migliore delle ipotesi, evitare ogni recidiva. Ad oggi il tumore del fegato rappresenta la terza causa di morte per cancro nel mondo, con una sopravvivenza media del 20 per cento. Al Pascale di Napoli il paziente sottoposto al vaccino è il quinto del mondo e il primo in Campania.
A cura di Enrico Tata
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Quinto paziente nel mondo, primo in Campania ad essere sottoposto al vaccino terapeutico Hepvac, un vaccino sperimentale per chi è affetto da tumore al fegato. È stato somministrato a un anziano di 80 anni in cura da tempo all'ospedale Pascale, l'Istituto dei tumori di Napoli, capofila di un progetto scientifico internazionale proprio sul trattamento degli epatocarcinomi. Il paziente, prima di essere avviato alla sperimentazione, era stato sottoposto a una resezione chirurgica, cioè all'asportazione di una parte del fegato, e a quattro radiofrequenze, vale a dire un trattamento che si basa sul calore generato dalle onde per distruggere le cellule malate. Il vaccino sperimentale invece consiste in nove iniezioni da effettuare periodicamente e che vengono precedute da un'infusione di ciclosfamide, un chemioterapico. Ad oggi, in tutti i centri clinici coinvolti, sono stati arruolati 49 pazienti con epatocarcinoma primario. Di questi, al Pascale ne sono stati arruolati 15. Dei 49 pazienti, in cinque sono arrivati in fase di vaccinazione, uno in Belgio ad Anversa e tre a Verona. L'obiettivo del vaccino sperimentale è ritardare la ricomparsa del tumore oppure, nella migliore delle ipotesi, evitare ogni recidiva. Ad oggi il tumore del fegato rappresenta la terza causa di morte per cancro nel mondo, con una sopravvivenza media del 20 per cento.

"Gli effetti collaterali osservati nei primi quattro pazienti sono stati di minima entità, per cui il nostro nucleo di valutazione dei rischi ha dato il disco verde per continuare l'arruolamento. L'obiettivo del vaccino è avere una prima idea di efficacia, un ritardo della ricomparsa del tumore o, nella migliore delle ipotesi, l'assenza di ricomparsa del tumore", spiega il professor Luigi Buonaguro, responsabile della Struttura dipartimentale di Immunoregolazione dei tumori. "A questo vaccino il team internazionale di ricercatori coordinati da Luigi Buonaguro sta lavorando dal 2013  e senza indurre facili entusiasmi, siamo fiduciosi che se i risultati saranno quelli auspicati, Hepavac sarà il primo vaccino al mondo per il tumore epatico candidato alla successiva sperimentazione su vasta scala per testarne in maniera definitiva l'efficacia e fornire uno strumento terapeutico per i pazienti affetti da un tumore così letale", spiega il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi.

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