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Caos e schiamazzi notturni a Napoli: nascono 7 comitati civici che diffidano il Comune

Da piazza Bellini a via Aniello Falcone, dai baretti di Chiaia a via Chiatamone: sette comitati civici per la quiete pubblica diffidano il Comune di Napoli: “Troppo caos la notte e nei fine settimana, impossibile vivere qui, le forze dell’ordine intervengano”.
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Reclusi in casa nel fine settimana, costretti a sprangare porte e finestre dal venerdì alla domenica sera per non ascoltare musica pompata a migliaia di watt, automobili coi clacson a tutta forza, risse, schiamazzi incontrollati fino alle 4 del mattino. Una vita d'inferno anche se si vive nel cuore della città, nel centro di Napoli che ha palazzi straordinari, case storiche e di lusso ma un livello di vivibilità sotto zero. E ora nascono sette comitati spontanei per la Quiete con l'obiettivo di diffidare il Comune di Napoli ma non solo, anche prefettura, polizia municipale, procura e questura di Napoli al controllo e al raggiungimento di un livello sopportabile dei decibel nelle notti di movida napoletana.

È tutto nero su bianco: Napoli Fanpage.it è in possesso della diffida, 7 pagine, con la quale si costituiscono il Comitato spontaneo Bellini (piazza Bellini), presieduto dall'architetto Maria Luisa Margiotta; il Comitato Chiaia Viva & Vivibile, guidato da Filippo Silvestri; il Comitato Spontaneo di Cittadini di Bagnoli, rappresentato da Anna Maria D'Urso; il Comitato Spontaneo dei Cittadini di Via Aniello Falcone, guidato da Mauro Bocassini e Giovanni Gargano; il Comitato Spontaneo dei Cittadini di Via Benedetto Croce, capitanato da Nunzio Rovito; il Comitato spontaneo di Via Chiatamone, presieduto da Giuseppe Sparano e Comitato Spontaneo dei Cittadini per la Quiete Pubblica Napoletana guidato dal consigliere comunale Gennaro Esposito e da Giovanni Citarella. «Subiamo – si legge nella diffida – un vero e proprio pregiudizio per la nostra incolumità, con rilevante compromissione per l'ordine e la sicurezza pubblica dovuto all’eccessivo ammassarsi di persone che, recandosi nei cosiddetti luoghi della movida cittadina, impediscono il libero fluire della circolazione veicolare ostacolando addirittura i residenti ad accedere alle loro abitazioni nonché, come è accaduto in più occasioni, l'accesso delle Autoambulanze di soccorso e dei mezzi delle forze dell'ordine in caso di emergenza. Inoltre, il rumore prodotto dagli impianti elettroacustici degli esercizi di somministrazione e dallo schiamazzo degli awentori rende difficoltoso il riposo notturno con effetti pregiudizievoli sulla salute e l'integrità psico-fisica dei residenti».

«Nonostante il notorio allarme sociale dimostrato anche dai numerosi interventi di polizia, volti unicamente a contrastare risse e spaccio di droga – si legge ancora nel documento – non si è mai disposto un serio contrasto per ristabilire l'ordine e la sicurezza pubblica e dei cittadini residenti, non controllando neppure le folle spropositate di cittadini ammassati in piazze e strade assolutamente non idonee a contenerle anche per la spesso ridotta dimensione dei locali che finiscono per servire le consumazioni all'esterno degli esercizi commerciali».

Numerose le telefonate dei cittadini fatte ai numeri di Polizia 113, 112 e di Polizia Locale. Pochi i riscontri, si racconta nella diffida: «Le forze dell'Ordine o non intervengono affatto, dichiarando presunte altre priorità, owero, nei casi in cui intervengono, non sono in grado né di ristabilire l‘Ordine e la sicurezza Pubblica, disperdendo le folle ammassate in piazze e vie strettissime, né sono in grado di controllare i numerosi esercizi commerciali che, o non sono muniti delle necessarie autorizzazioni a tutela dell'inquinamento acustico o, seppure muniti di nulla osta acustico, non rispettano le prescrizioni indicate». Quindi la richiesta a magistratura e forze dell'ordine di intervenire e indagare vista «la colpevole inerzia dei pubblici amministratori responsabili».

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