Capacchione (Pd): “Non mi ricandido, Renzi ascolta solo chi porta voti”
Rosaria Capacchione non si candiderà alle prossime elezioni Politiche. La senatrice e giornalista anti-camorra, sotto scorta per le sue inchieste sui Casalesi spiega il perché in una intervista a La Stampa, all'indomani dello scandalo che ha travolto il Partito Democratico Campania sull'inchiesta che vede indagato l'ex presidente dei Dem campani, Stefano Graziano, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa a Santa Maria Capua Vetere. È Capacchione, pioniera della lotta contro il clan dei Casalesi nel Casertano, fa un quadro dei legami pericolosi tra camorra, pubblica amministrazione e politica.
"C’è una scarsissima percezione del pericolo che arriva dai colletti bianchi e dall’attività disinvolta di certe parti della Pubblica Amministrazione. I rimedi che si cercano sono spesso di facciata", spiega. Sul Pd, lo stesso all'interno del quale è scoppiata il caso Graziano, precisa "ho abbracciato un progetto che in quel momento era rappresentato dal partito, ma devo constatare che in quel partito non c’è la capacità di leggere certi fenomeni". La senatrice è critica anche sulle capacità di lettura – e di ascolto – dei vertici del partito: "Matteo Renzi ascolta solo chi è portatore di grossi pacchetti di voti – afferma – mentre dovrebbe ascoltare anche chi non lo è. Tanti come noi non portano voti e per questo sono relegati ai margini". Sulla volontà di non ricandidarsi Capacchione osserva "io non sono una portatrice di voti controllati. E poi – conclude – mi manca la possibilità di dire queste cose che ho sempre detto nel corso della mia carriera di giornalista, senza che vengano lette sempre col filtro dell'interpretazione partitica".
