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Capri, ragazzina di 13 anni aggredita da branco di giovanissimi e nessuno interviene

La figlia tredicenne di un giudice della Corte d’Appello di Napoli è stata aggredita da un gruppo di coetanei lunedì sera, a Capri. È stata strattonata, le hanno buttato a terra la borsa e l’hanno insultata, senza che nessuno intervenisse. Il giudice ha provato a parlare coi genitori ma di loro nessuna traccia, quindi ha sporto denuncia alla polizia.
A cura di Nico Falco
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Una ragazzina di 13 anni è stata aggredita e insultata da un gruppetto di giovani, anche loro minorenni, che se la sono presa con lei dopo che ha chiesto loro di smetterla di tirare pallonate sui passanti. È accaduto lunedì sera, 29 luglio, a Capri, a pochi passi dalla Piazzetta, in via Matteotti, tra via Krupp e l'hotel Quisisana. A raccontare la vicenda è Repubblica, che ha ascoltato il padre della ragazzina: la 13enne è la figlia di Furio Cioffi, giudice della Corte d'Appello.

Stando a quanto successivamente dichiarato dal giudice, che ha saputo quel che era successo dalla figlia e ha sporto denuncia presso il locale commissariato di Polizia, la ragazzina è stata strattonata, le hanno strappato la borsa e l'hanno lanciata a terra rompendole il cellulare e poi l'hanno inseguita per qualche metro offendendola. Erano le 23 circa ma, sottolinea il giudice, nessuno sarebbe intervenuto in soccorso della giovane: né prima, né dopo e né durante l'aggressione. La 13enne è stata accompagnata al Pronto Soccorso dell'ospedale Capilupi, dove i medici hanno disposto le dimissioni dopo gli accertamenti; ha riportato una distrazione al collo con forte stato d'ansia, la prognosi è di sei giorni.

Dopo essere stato avvisato dalla figlia, il giudice ha rintracciato i ragazzini, che erano rimasti in via Krupp. Avevano tra i 10 e i 14 anni. Ha chiesto loro di chiamare i genitori ma è riuscito a parlare soltanto con la zia mentre, spiega Cioffi a Repubblica, i giovani continuavano a intromettersi e a prendere in giro, ripetendogli di non azzardarsi a toccarli che altrimenti lo avrebbero denunciato. Dopo quell'incontro, con cui non si è chiarito nulla, il giudice ha deciso di rivolgersi alla polizia.

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