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Carcere di Secondigliano, cambia la direzione. Parte il totonomi

L’avvicendamento ai vertici dopo la nomina dell’attuale direttore Guerriero a provveditore regionale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Selezioni dei candidati in tutta Italia per l’istituto di via Roma verso Scampia.
A cura di Claudia Procentese
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Cambio al vertice nella direzione del carcere di Secondigliano. Liberato Guerriero lascia l’istituto di via Roma verso Scampia per assumere l’incarico superiore di provveditore di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. La nomina a dirigente generale dell’amministrazione penitenziaria reca la data del 23 gennaio scorso, ma in questi giorni si attende l’ufficialità della nuova assegnazione di sede torinese. Nel frattempo è già partito il totonomi sul suo successore. Le prime voci di corridoio davano per favorito il direttore di Sant’Angelo dei Lombardi, Massimiliano Forgione, che, però, avrebbe smentito la sua candidatura per motivi personali.

Fatto sta che i candidati verranno scelti in tutta Italia tra quelli che presenteranno domanda entro i prossimi trenta giorni. Indiscrezioni vogliono papabili i campani Giulia Russo, direttrice dell’Ufficio sicurezza e traduzioni, Carlotta Giaquinto, direttrice a Santa Maria Capua Vetere, Stefano Martone, direttore a Salerno. Ma la partita è aperta e si giocherà sul campo nazionale, mentre a Secondigliano si pensa ad una reggenza temporanea interna, da affidare ad un vicedirettore più anziano, durante i mesi di procedure per l’avvicendamento.

Intanto Guerriero, in attesa del provvedimento che lo riguarda e che sarebbe già stato firmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, ma richiede ancora il visto della Corte dei conti, commenta schivamente lasciti passati e sfide future. «La partecipazione ad uno spettacolo con i detenuti sarà probabilmente più rara per un provveditore – confessa a margine, oggi pomeriggio, dell’inaugurazione di un’audioteca nell’istituto -. Di certo il carcere di Secondigliano si è caratterizzato in questi ultimi anni per un’attenzione ai bisogni, partendo dall’ascolto, senza tralasciare ovviamente l’aspetto sicurezza. E per questo devo ringraziare tutte le sue componenti, polizia, educatori, funzionari, volontari. E l’area sanitaria con cui abbiamo vissuto la riforma del 2008 ed il delicato passaggio della sanità penitenziaria alle Asl territoriali. Al centro del nostro operato c’è stato sempre l’obiettivo di costruire serenità per chi vive in cella e chi vi lavora».

Cinquantacinque anni, Guerriero ha una lunga carriera alle spalle che lo ha visto impegnato nella gestione di varie carceri campane, da Benevento a Santa Maria Capua Vetere, Sant’Angelo dei Lombardi, fino ad approdare nell’aprile del 2007 a Secondigliano. Dieci anni in cui il centro penitenziario ubicato nella periferia nord di Napoli si è trasformato in istituto di massima sicurezza. Costruito nel ’91, oggi ospita circa 1300 detenuti su una capienza regolamentare di 900. Quattro sezioni, di cui tre riservate, per l’appunto, al regime di alta sicurezza.

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