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Casal di Principe, bene confiscato alla camorra diventa centro di prevenzione oncologica

Si tratta di “Casa Don Diana”, già utilizzata per ospitare una mostra di capolavori provenienti dagli Uffizi e che, secondo il progetto presentato oggi, potrebbe presto diventare un centro di prevenzione di malattie oncologiche. Alcune attività sono già in funzione.
A cura di Valerio Papadia
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Casa Don Diana a Casal di Principe
Casa Don Diana a Casal di Principe

Oggi, lunedì 6 febbraio, ricorre la giornata mondiale della lotta contro il cancro. Proprio in questa occasione, a Casal di Principe, in provincia di Caserta, troppo spesso associata alla camorra e all'illegalità, è stato presentato un progetto che trasformerà uno dei beni confiscati alla criminalità organizzata in un centro di prevenzione delle malattie oncologiche. Si tratta di "Casa Don Diana", in via Urano, intitolata al prete ucciso dalla camorra nel 1994.

Il progetto, promosso dal Comitato Don Diana, dalla Croce Rossa, la Rete di comunità e cittadinanza e il Comune di Casal di Principe, si pone l'obiettivo di effettuare screening periodici e incontri sul tema ambiente-Terra dei Fuochi. Già inaugurati le attività di screening del tumore al seno, previste dalle ore 14 alle ore 17. Le donne che si sottoporranno al programma saranno accudite dai medici e dai volontari della Cri di Teano e Casal Di Principe.

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