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Casal di Principe, Iovine: “La rete del metano? Roba nostra”

L’ex boss dei Casalesi rivela retroscena sull’appalto delle condutture del metano: “Lo abbiamo gestito noi”. E la Dda scava per verificare.
A cura di Angela Marino
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Le mani del clan nel ventre di Casal di Principe. Da stamattina la Dda scava in corso Umberto per verificare le ultime dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Iovine. Secondo le rivelazioni del pentito la rete cittadina del metano sarebbe stata realizzata da una impresa vicina al clan senza rispettare il protocollo tecnico. Eventuali irregolarità verranno imputate alla ditta che, stando a quanto dichiarato dall'ex boss, si sarebbe aggiudicata l'appalto perché manipolato dalla cosca del casertano.

Nel corso dell'intervento di verifica verrà accertata la profondità alla quale sono state interrate le condutture e che dovrebbe attestarsi, secondo le norme di sicurezza, sui 60 centimetri. Secondo quanto raccontato agli inquirenti da Iovine, per trarre i propri guadagni, la società che ha effettuato i lavori sarebbe fermate, invece, a 30 centimetri, con conseguenze gravi per la sicurezza dei cittadini. Un rischio dello stesso tipo potrebbe essere corso dal comune di Casapesenna, sdove la rete urbana del metano sarebbe stata costruita con le stesse modalità.

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