Casalesi, confiscati beni per un milione di euro a Paolo Schiavone

Maxi-sequestro della Dda Beni mobili e immobili a carico di Francesco Schiavone affiliato al clan dei Casalesi e nipote dell'ex boss Francesco "Sandokan" Schiavone. Sigilli a beni per il valore di 1,4 milioni di euro nella disponibilità di Paolo Schiavone, figlio di Francesco Schiavone detto ‘Cicciariello', cugino del più noto omonimo Francesco Schiavone detto "Sandokan". Ad eseguire il provvedimento sono stati gli agenti della polizia di Caserta in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Paolo Schiavone è stato arrestato nel maggio 2010 nell'ambito dell'operazione "Sud Pontino", che ha fatto luce su infiltrazioni e condizionamenti del clan dei Casalesi nelle attività principali dei mercati ortofrutticoli del centro e del sud Italia.
Sotto sequestro una ditta di allevamento bufale
Le indagini sul figlio di "Cicciariello", ex elemento di spicco della cosca casalese, hanno rivelato la notevole sproporzione tra il valore dei beni acquisiti nel corso del tempo e la sua redditività ufficiale. Il decreto di confisca riguarda, in particolare, una ditta di allevamento di bovini e bufale per la produzione latte di Casal di Principe; quattro terreni (due a Cancello ed Arnone e due Santa Maria La Fossa); il 50% di un fabbricato rurale e un appartamento a Caserta, intestato alla moglie di Paolo, Federica Albero, componente di una nota famiglia di commercianti. Paolo e suo fratello Nicola, gestivano per conto del padre la ditta di trasporti su gomma "La Paganese", formalmente intestata all'imprenditore Costantino Pagano, riconducibile alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi, in particolare ai gruppi capeggiati da Francesco Schiavone Sandokan e dal cugino omonimo. La "Paganese" aveva assunto una posizione di monopolio nei trasporti ortofrutticoli su gomma anche in Sicilia, grazie a un accordo tra il clan dei casalesi ed elementi di spicco della mafia. Contestualmente alla confisca, il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto che Paolo Schiavone, già in carcere per una condanna a 10 anni di reclusione, dopo la scarcerazione dovrà essere sottoposto a un obbligo di soggiorno nel comune di residenza della durata di tre anni e al versamento di una cauzione di tremila euro.